Mondo
Un termometro per misurare il grado di felicità del mondo. E’ quello che hanno proposto un gruppo di ricercatori dell’Università del Vermont (Usa), secondo i quali grazie a Twitter, la rete sociale che vanta 100 milioni di iscritti, è possibile stabilire quanto la gente è felice.
Gli studiosi americani, la cui ricerca è stata pubblicata su PLoS One, hanno realizzato un termometro “virtuale” della soddisfazione globale, esaminando 46 miliardi di parole contenute nei tweet (max 160 caratteri) spediti nel cyberspazio da 63 milioni di utenti.
A ogni parola è stato associato un punteggio, ricavato da un servizio presente in Rete, l’Amazon Mechanical Turk, mediante il quale un gruppo di volontari ha giudicato sotto il profilo emozionale termini di uso quotidiano come “ridere”, “cibo”, “avidità”, “terrorismo”. A partire dai risultati ottenuti, il livello di felicità è stato calcolato in diversi periodi nelle tante regioni del mondo.
Purtroppo i risultati della ricerca non sono positivi: la felicità degli americani negli ultimi due anni è in forte ribasso.
“Sembra che la felicità stia andando giù“, spiega il matematico Peter Dodds. La validità del sistema è secondo gli esperti Usa fuor di dubbio: “Mentre gli utilizzatori di smartphone sono perlopiù giovani, Twitter è un mezzo universale”.
Dopo una tendenza al rialzo osservata nel periodo gennaio-aprile 2009, s’è registrato un trend progressivo al ribasso che si è accelerato nella prima metà del 2011.
Misurare la felicità è quindi adesso possibile, sottolineano i ricercatori. Una cosa fino a qualche tempo fa estremamente difficile con i mezzi tradizionali usati dagli studiosi di scienze sociali, perché le persone non dicono necessariamente la verità e i panel su cui lavorare sono veramente limitati.
I metodi usati in questo studio, hanno invece il merito di osservare un comportamento naturale.
La felicità è complessa da definire. Secondo alcuni psicologi sarebbe determinata non solo dalle emozioni positive e negative legate alla quotidianità, che il presente studio considera, ma anche da una componente cognitiva di valutazione del grado di soddisfazione della propria vita.