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Rai: slittano le nomine mentre monta la protesta dei sindacati contro il Piano di risanamento

Italia


Il Cda della Rai ha deciso di rinviare il pacchetto di nomine previsto. All’ordine del giorno c’erano le direzioni Risorse televisive (che vedeva indicato Valerio Fiorespino) e Sviluppo strategico (Carlo Nardello) e la vicedirezione Abbonamenti (Giancarlo Biacca). Secondo alcune indiscrezioni, a far slittare le nomine sarebbero stati i consiglieri del centrodestra Antonio Verro e Angelo Maria Petroni a seguito di un incontro avuto ieri con Paolo Romani, Maurizio Gasparri e Roberto Maroni.

Pare che la decisione sia legata ai futuri provvedimenti che il Dg dovrà prendere nei confronti del direttore del Tg1 Augusto Minzolini, dopo il suo possibile rinvio a giudizio per peculato.

 

“Quanto successo oggi in Cda è scandaloso“, ha commentato il presidente della Rai Paolo Garimberti. Aggiungendo, “Un blocco di consiglieri della vecchia maggioranza ha improvvisamente bloccato le nomine. Basta giochini politici sulla pelle di dipendenti e spettatori che paralizzano il Cda. O dimostriamo di saper prendere decisioni o andiamo a casa”.

 

Continua intanto il muro contro muro dei sindacati contro il Piano di risanamento dell’azienda presentato martedì dal direttore generale Lorenza Lei e accolto all’unanimità dal Cda.

Stamattina a Roma le organizzazioni sindacali si sono ritrovate al convegno sull’Analisi economico-finanziaria 2007/2010 del Gruppo Rai. Emilio Miceli, segretario generale  Slc Cgil, sindacato dei lavoratori comunicazione, ha proposto  di rivedere la norma del tetto pubblicitario della Rai in modo da riequilibrare le mancate entrate da canone  causate dall’evasione. Miceli ha anche auspicato la possibilità per la Sipra di andare sul mercato ampliando il proprio portafoglio ad altri editori.

 

I sindacati Rai non condividono infatti il piano anticrisi da 85 milioni di euro varato dai vertici di Viale Mazzini. Un piano straordinario che si va a sommare alla manovra da 70 milioni avviata nel maggio scorso. Più avanti nel tempo ci saranno altre misure che interverranno nel budget 2012 e troveranno completamento nel Piano industriale 2012-2014 che la direzione generale Rai sta predisponendo.

 

Ma la risposta venuta subito dai sindacati dopo la comunicazione avuta nel corso dell’incontro informale di ieri con le Relazioni industriali dell’azienda è stata decisamente negativa. Le segreterie nazionali di Slc-Cgil, Fistel-Cisl, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, LiberSind-Conf.Sal hanno duramente attaccato il Cda Rai, secondo loro, dovrebbe dimettersi.

 

Pertanto hanno chiesto al Presidente del Consiglio, nonché Ministro del Tesoro, Mario Monti di attivarsi per far rispettare il Contratto di Servizio fornendo alla Rai le risorse dovute (così come risultanti dalla contabilità separata) per garantire ai Cittadini il Servizio Pubblico. Hanno quindi rigettato le decisioni del Cda e chiesto di incontrare i Ministeri competenti e di avere un’audizione in Commissione di Vigilanza. Intanto per il 12 dicembre è indetta un’Assemblea generale permanente di tutti i lavoratori del Gruppo Rai.

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