Stati Uniti
La Commissione americana per il commercio internazionale (ITC) – l’agenzia che giudica le controversie commerciali – ha respinto la denuncia per violazione di brevetto presentata a maggio dello scorso anno contro Apple dalla società americana S3, che è stata appena acquistata dal produttore taiwanese HTC.
La Commissione ha indicato di non aver riscontrato alcuna violazione e di aver quindi chiuso l’inchiesta che verteva sulla presunta violazione di una tecnologia di compressione dell’immagine che nei sistema Apple si chiama ‘formato DXF’.
La decisione arriva a una settimana dal completamento dell’acquisizione di S3 da parte di HTC. L’obiettivo dell’operazione condotta dalla società di Taiwan – secondo produttore mondiale di smartphone – è proprio quello di rafforzare il portfolio brevetti, così come Google ha fatto con l’acquisizione di Motorola Mobility.
Quella dei brevetti, infatti, è una lotta a 360 gradi che sottintende il predominio nel settore degli smartphone e che vede Apple impegnata in un serie di cause legali in tutto il mondo contro Android.
Apple e HTC hanno in corso diversi contenziosi: la prima accusa la seconda di aver ‘rubato’ le tecnologie di iPhone e iPad e di averle usate nei suoi dispositivi basati sul sistema operativo concorrente, mentre HTC accusa Apple di violare nei suoi dispositivi – iPhone, iPod Touch e iPad – 4 suoi brevetti. Ma così come sta avvenendo nella guerra Apple Vs Samsung, è quasi sempre la società californiana ad avere la meglio: il mese scorso, un giudice dell’ITC ha infatti respinto la richiesta dei gruppo taiwanese di bloccare la vendita dei dispositivi Apple negli Stati Uniti.
I brevetti incriminati riguardano il consumo energetico del dispositivo, la gestione della rubrica, la protezione dei dati e la composizione dei numeri.
A luglio, inoltre, sempre l’ITC aveva ritenuto che fosse HTC nei suoi dispositivi Android a violare 2 brevetti Apple relativi alla trasmissione di diversi tipi di dati – in sostanza si tratta della tecnologia che abilita la ricezione di dati inviati da altri dispositivi – e a un sistema in grado di identificare i numeri di telefono in una e-mail in modo da consentire la composizione o la memorizzazione del numero.
Altri due brevetti al centro del contendere – relativi alla programmazione orientata agli oggetti e a un metodo di scrittura e di esecuzione del software – invece, non sarebbero stati violati.
La decisione finale su questo caso è attesa per il prossimo 6 dicembre.