Europa
Gli investimenti nel settore delle tecnologie dell’informazione e, in particolare, nella fibra ottica, sono considerati un traino della crescita dell’economia e della produttività. Come sottolineato anche dalla Digital Agenda europea, l’ICT è uno dei settori col più alto potenziale in termini di creazione di posti di lavoro, di incremento della produttività e della competitività.
Come dimostrano diversi studi, un aumento del 10% della penetrazione della banda larga produrrebbe una crescita del PIL annuale tra lo 0,9 e l’1,5%. Per questo, come più volte sottolineato dalle istituzioni europee, investire nelle tecnologie digitali e, soprattutto nelle reti di nuova generazione, vuol dire investire sul futuro.
L’Agenda digitale prevede tra i suoi obiettivi, l’offerta di connessioni a 100 mbps al 50% della popolazione entro il 2020, ma è evidente che tali target non potranno essere raggiunti se la realizzazione delle nuove infrastrutture procederà sulla base degli attuali, insufficienti, piani di investimento, rallentati da diversi fattori, quali da un lato l’incertezza normativa e la scarsa disponibilità dei clienti a pagare di più per la fibra, dall’altro gli alti costi di sviluppo della rete NGN che non rendono praticabile una duplicazione delle infrastrutture e la ‘cannibalizzazione’ dei ricavi legati alla rete in rame.
Ma come fare, allora, per incentivare gli investimenti per raggiungere tali obiettivi?
E’ questo il focus dello studio di Oxera ‘How co-investment could boost NGA roll-out: Feasibility and Implementation’ presentato oggi a Bruxelles ai rappresentanti delle Istituzioni europee, dell’industria ICT e alla stampa specializzata da Luis Correia Da Silva (tra gli autori dello studio e managing director di Oxera) e dal direttore degli affari pubblici del Gruppo Vodafone.
Lo studio Oxera, in particolare, si sofferma sulla validità di un modello basato sul co-investimento attraverso la costituzione di Newco (NetCo) partecipata dagli operatori sia incumbent che alternativi e strutturalmente separata dagli operatori che operano nel mercato retail. Un modello che preveda altresì l’impegno da parte dei coinvestitori a migrare i propri clienti dalla rete in rame a quella in fibra e a non investire in altre reti di accesso.
Un approccio in cui industria e regolatori si accordano sugli obiettivi di investimento a lungo termine, con i primi a garantire certezza normativa riguardo il trattamento riservato agli investimenti in linea con quell’approccio e quegli obiettivi – sulla scia di quanto avvenuto, ad esempio nel settore del trasporto aereo e ferroviario – di fatto, consentirebbe di superare le difficoltà strutturali che hanno fino ad oggi rallentato gli investimenti e ridurrebbe il rischio legato incertezza della domanda e alla disponibilità dei clienti a pagare di più per la fibra.
“NetCo – sottolinea lo studio – si occuperebbe di fornire accesso passivo alla rete in fibra. Per i primi 5 anni, offrirebbe tale accesso solo agli operatori partecipanti. Altre società interessate all’accesso potrebbero acquistarlo dagli operatori partecipanti o, dopo il periodo iniziale di 5 anni, direttamente da NetCo a condizioni commerciali”.
Tale approccio, secondo Oxera, permetterebbe di superare molti degli ostacoli che attualmente frenano gli investimenti nelle reti in fibra ottica evitando la duplicazione delle reti e quindi riducendo i rischi per gli operatori che investono, nonché ottenendo l’impegno di tutti gli stakeholder – regolatore compreso – a evitare comportamenti discorsivi della concorrenza.
Allo stesso tempo, si raggiungerebbe un adeguato allineamento degli incentivi e la giusta coordinazione tra i partecipanti al progetto per massimizzare la copertura.
Anche il Commissario europeo per l’Agenda Digitale Neelie Kroes, lo scorso ottobre, nel lanciare una consultazione sui modelli di ‘cost methodologies’ per la fibra, ha annunciato che si stanno cercando dei “modelli che possano creare i giusti incentivi per gli operatori telefonici, soprattutto gli incumbent, a investire in reti di nuova generazione”, sottolineando che “sarebbe davvero difficile costruire nuove reti in fibra che competano in parallelo con quelle in rame, che hanno costi più bassi” (Leggi articolo Key4biz).
Oxera è la principale Società di consulenza nel campo della ricerca economica sulle industrie regolate (telecom, energia e trasporti). Il coordinatore e autore dello studio, il prof. Luis Correia Da Silva, ha coordinato vari studi per conto della Commissione Europea e per la Competition Commission britannica.