Grande risalita del TouchPad di HP: è il più venduto negli USA dietro all’iPad, complice il taglio del prezzo

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HP con il nuovo Ceo Meg Whitman tenta di risalire la china: politica di forte ridimensionamento e maggiori investimenti in R&D.

Stati Uniti


TouchPad di HP

Il tablet TouchPad di Hewlett-Packard è diventato il secondo device mobile più venduto negli Stati Uniti dopo l’iPad di Apple. E’ quanto sostiene NPD Group, che fa riferimento ai dati raccolti tra gennaio e ottobre.

Il TouchPad, che funziona con il sistema webOS di HP, s’è assicurato il 17% di un mercato da 1,2 milioni di tablet non marchiati Apple, superando il Galaxy di Samsung (16%), il dispositivo di Asus (10%), lo Xoom di Motorola (9%) e quello di Acer (9%).

NPD non ha fornito le cifre di vendite dell’iPad negli USA. Apple ha indicato di averne venduti 11,12 milioni nel mondo solo durante il terzo trimestre.

 

Lo scorso agosto, HP aveva parlato di vendite molto deludenti per il TouchPad, giustificando così la decisione di fermarne la produzione dopo sette settimane dal suo lancio. Successivamente la società ha abbassato il prezzo della tavoletta da 499 a 99 dollari, gonfiando così gli acquisti.

 

Un analista di NPD, Stephen Baker, ha sottolineato che “il 76% delle persone che ha comprato un tablet non prodotto da Apple non hanno nemmeno preso in considerazione l’iPad“, perché c’è una grossa parte di consumatori che è alla ricerca di valide alternative.

Sul mercato, ha detto ancora l’analista, sono ampiamente disponibili pc e telefonini di marchi noti e sono tanti i nuovi prodotti venduti a basso costo. Ma con un spazi limitati all’interno dei negozi e la difficoltà a contrastare la leadership del pioniere Apple, non tutte le aziende riusciranno ad affermarsi in questo comparto.

 

Uno dei concorrenti più credibili dell’iPad sembra essere il Kindle Fire di Amazon, arrivato nei grandi store solo la scorsa settimana.

Un sondaggio condotto da ChangeWave Research su 3.043 consumatori nordamericani ha rilevato che il 65% dei potenziali acquirenti di tablet sta considerando l’iPad, ma il 22% dice che comprerà il Kindle Fire.

“Fatta eccezione per il Samsung Galaxy Tab (4%), nessun altro produttore riuscirà a raccogliere oltre l’1% delle domanda di tablet“, ha sottolineato ChangeWave.

 

HP è determinata a mantenere un ruolo di primo piano. La compagnia, numero uno al mondo sul mercato dei pc, ha visto il suo business subire un forte rallentamento nel corso dell’ultimo trimestre. Davanti alle difficoltà attuali e a quelle future, il nuovo Ceo Meg Whitman intende razionalizzare gli investimenti, spingendo maggiormente sull’innovazione.

L’utile netto per azione sarà di almeno 4 dollari nel 2012, in calo rispetto alle stime degli analisti finanziari (4,5-4,8 dollari).

Il fatturato ha registrato un calo del 3% a 32,1 miliardi di dollari. Per l’intero anno, la crescita è limitata dell’1% a 127,2 miliardi.

 

La crisi economica che ha colpito i Paesi sviluppati ha pesato indubbiamente sulle attività di HP che realizza quasi il 70% del proprio fatturato negli USA e in Europa.  

A questo va ad aggiungersi la decisione, poi naufragata, dell’ex Ceo Leo Apotheker di uno spin-off della divisione PC che ha creato confusione tra i clienti, specie in Cina.

Di fronte a queste difficoltà, alle quali si sommano i problemi di approvvigionamento di componenti a seguito delle alluvioni in Thailandia, il nuovo Ceo ha deciso di limitare il tutto all’essenziale con una gestione più sana degli investimenti.

 

Meg Whitman ha insistito sulla necessità di reinvestire nell’innovazione su quasi tutti i segmenti di attività.  

Nell’ultimo trimestre, secondo Bloomberg, tutti gli investimenti del gruppo in R&D hanno rappresentato solo il 2,6% del fatturato, contro il 4% di sette anni fa, e il 6% di IBM nell’ultimo anno.

L’ex Ad Mark Hurd (2005-2010) aveva infatti deciso di operare dei tagli per portare il gruppo alla redditività globale. Adesso i responsabili dei laboratori di ricerca avranno rapporti direttamente con il nuovo Ceo per cercare di innalzare il livello delle innovazioni.

Dopo l’acquisto della britannica Autonomy per 10 miliardi di dollari, Meg Whitman ridimensionerà anche le ambizioni del gruppo in termini di crescita all’estero.

“Nessuna operazione dovrà superare i 500 milioni di dollari”, ha precisato, sottolineando che l’obiettivo prioritario devono restare i software.

 

Limitando le acquisizioni, HP conta di risanare le proprie casse che in un anno hanno perso 2,9 miliardi e oggi contengono solo 8 miliardi di dollari. Casse povere rispetto a quelle di altri giganti dell’hi-tech come Microsoft (45 miliardi), Cisco (28 miliardi), Dell (16 miliardi) e Apple (80 miliardi). Secondo il Wall Street Journal, questa debolezza comincia a spaventare gli investitori.

Nell’attuale contesto economico, diventa vitale disporre di una tesoreria abbondante, ha spiegato Benoît Flamant, direttore di IT Asset Management. Questo consente di sostenere più facilmente i clienti per avviare grandi progetti.             

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