Beauty contest: la Rai non può essere esclusa perché in regola con i limiti di concentrazione

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In una nota la Tv pubblica replica a TI Media , definendo i termini del suo ricorso ‘privi di fondamento’.

Italia


Paolo Garimberti

“La Rai è in regola con i limiti anticoncentrazione”. E’ quanto precisa Viale Mazzini in una nota in merito alla notizia, pubblicata sulla stampa nei giorni scorsi, relativa a un ricorso presentato da Telecom Italia Media, che contesta l’ammissione dell’azienda pubblica al beauty contest, in quanto, stando al Contratto di servizio, possiede già 5 frequenze e, in caso di vittoria, diverrebbe titolare di una sesta. Questo è ‘categoricamente, espressamente e inappellabilmente’ vietato dalle disposizioni Ue (Leggi Articolo Key4biz).

 

La notizia riportata nei giorni scorsi da alcuni organi di stampa circa asserite ragioni di esclusione di Rai dal beauty contest, sulla base di un recente ricorso di TI Media, “è priva di fondamento“, afferma la Rai in un comunicato. Come è noto il limite imposto dall’Unione Europea si riferisce ai multiplex e non alle frequenze.

 

Secondo tutti i provvedimenti di assegnazione delle frequenze in tecnica digitale emanati dal ministero per gli switch-off sulla base della pianificazione approvata da Agcom con la delibera dell’Autorità n 300/10/CONS del 15 giugno 2010, Rai ha 4 multiplex in DVB-T e un multiplex per il DVB-H o il DVB-T2, dunque in linea con le prescrizioni dell’Unione europea. Il nuovo multiplex che potrebbe risultare ad esito del beauty contest porterebbe a 5 i multiplex in DVBT e resterebbe 1 il multiplex in DVB-H/DVB-T2, dunque sempre dentro i tetti europei e in conformità alla regolamentazione nazionale di Agcom. Rai, conclude la nota, è dunque in regola con i limiti anticoncentrazione

 

Ma secondo TI Media, nel Contratto di servizio non si prevede nessun uso da parte dell’emittente pubblica di frequenze da destinare alla trasmissione della Tv mobile. In altre parole, la Rai usa tutte le sue 5 frequenze per la Tv e per coprire i numerosi buchi di copertura delle sue reti.

Anche Mediaset ha già 5 frequenze, ma 4 sono per la Tv mentre l’altra è usata per trasmettere i contenuti televisivi sui telefonini con standard DVB-H o per il DVB-T2, che consente un maggiore ampiezza di banda e soprattutto la trasmissione in alta definizione ma necessita di un ricevitore a parte. Al momento in Italia è impiegato solo da Europa7.

 

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