Italia
“L’agenda digitale dovrà essere sviluppata. Occorre operare per raggiungere gli obiettivi fissati in sede europea e promuovere la diffusione della banda larga”, è quanto dichiarato stamani dal neo Presidente del Consiglio Mario Monti al Senato.
Il premier ha inoltre spiegato che “un impulso all’attività economica potrà derivare da un aumento del coinvolgimento dei capitali privati nella realizzazione di infrastrutture” e parlato di “project financing in modo da ridurre il rischio associato alle procedure amministrative”.
Per il professore, poi, bisogna superare il principio dell’Italia ‘anello debole’ e riprendere a ‘pieno titolo’ l’elaborazione del progetto europeo: “Non vediamo i vincoli europei come un’imposizione. Non c’è un ‘loro’ e un ‘noi’: l’Europa siamo noi”. Quanto all’euro, l’avvertimento di Monti è chiaro: la sua fine “disgregherebbe il mercato unico”.
Monti al Senato ha ribadito la delicatezza del momento in cui versa il Paese e l’inderogabilità del lavoro che lo attende. Proprio per questo al neopremier piace definire il suo esecutivo un ‘governo di impegno nazionale’.
Finalmente oggi s’è affrontato il tema della Digital Agenda e si lascia intuire l’impegno del nuovo governo a prendere in esame l’economia digitale e la leva dell’IT per crescere. Un passaggio ritenuto da molti fondamentale che fa presagire che internet si riapproprierà del ruolo che gli è dovuto all’interno del programma di governo.
In Italia vale il 2% del PIL e nei paesi del G8 la rete ha generato, soltanto nel 2009, 1.376 miliardi di dollari.
Sicuramente Monti potrà contare sul valido appoggio di un Ministro allo Sviluppo economico come Corrado Passera, che proviene dal mondo ICT e in passato, da CEO di Intesa Sanpaolo (la banca che possiede importanti partecipazioni nei maggiori gruppi industriali italiani, da Alitalia a Telecom Italia), con Assinform e Mediocredito, aveva siglato un accordo, dal valore di 1 miliardo di euro, per spingere le imprese a investire nell’innovazione.
Passera ha già annunciato le sue parole d’ordine: “sviluppo sostenibile e posti di lavoro“. La spinta alle liberalizzazioni e alla concorrenza dovrebbe essere quindi il cavallo di battaglia per la crescita.
In un’intervista rilasciata lo scorso anno al Wall Street Journal, l’allora CEO di Intesa Sanpaolo parlava delle soluzioni per far uscire l’Italia dalla crisi: “Bisogna fare sistema, convincendo governo e investitori privati a spendere in infrastrutture” (Leggi Articolo Key4biz).
“E’ necessario – diceva Passera al WSJ – un investimento di circa 250 miliardi di euro in 5 anni per rafforzare strade, aeroporti e telecomunicazioni”.
“Dovremmo concentrare i nostri sforzi in una rete moderna ed efficace, poiché la concorrenza a questo livello non è il modo migliore possibile per investire il denaro”.
Ancora non si quali saranno gli argomenti della Digital Agenda sui quali si concentrerà l’attenzione di Monti e quella di Passera. Quelli più caldi sono: banda ultralarga, lotta al digital divide, investimenti in R&S, mercato unico per i contenuti digitali, miglioramento dei servizi di eGovernment, eInclusion ed eHealth. Le premesse ci sono tutte ma, come ha detto stamani Monti, “Il tentativo che vi chiedo di sostenere è difficilissimo, altrimenti ho il sospetto che io oggi non sarei qui“. “Se sapremo arrivare a un confronto costruttivo avremo la possibilità di riscattare il paese”.
La corsa di Monti è dunque già iniziata. La fiducia al professore che mercoledì ha giurato al Quirinale, diventando ufficialmente il nuovo capo dell’esecutivo, sarà votata dalle 20.30 a Palazzo Madama. Dopo l’intervento in Senato, il premier, come da prassi, si è recato alla Camera a consegnare il testo con le misure programmatiche. Venerdì a ora di pranzo il voto a Montecitorio.