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Tariffe di terminazione, Ossama Bessada (Wind): ‘L’Agcom rinvii la decisione alla fine del 2012’

Italia


“Adesso è il momento sbagliato per un taglio delle tariffe di terminazione”. Lo afferma l’amministratore delegato di Wind, Ossama Bessada, in un’intervista al Corriere della Sera alla vigilia della riunione del Consiglio dell’Agcom che dovrebbe approvare la delibera finale sulle tariffe dopo i rilievi ricevuti dalla Commissione Ue.

”Se l’Authority dovesse accelerare il taglio – avverte infatti Bessada – saremo costretti a ricalibrare gli investimenti”.

 

A giudizio del numero uno della compagnia telefonica, che è anche vicepresidente esecutivo per Nord America ed Europa di VimpelCom, “la riduzione delle tariffe di terminazione è giusta”, tuttavia “deve essere graduale e tenere conto degli investimenti che abbiamo appena effettuato per comprare le frequenze LTE”.

Bessada spiega che, indicendo un’asta che ha fruttato più di 4 miliardi, in un momento come questo, “l’Italia ha fatto la scelta di sviluppare l’Agenda digitale puntando sulla tecnologia mobile. L’Agcom ne deve tenere conto“.

 

Wind ha appena impiegato 1,1 miliardi nelle frequenze e investirà 1 miliardo l’anno per sviluppare la Rete e 2 miliardi nelle operation.

Insomma, “provvedimenti drastici ci costringerebbero a tagliare costi per recuperare risorse, mentre serve spingere sugli investimenti per ridurre il digital divide”.

In gioco, spiega l’Ad di Wind, “non c’è una riduzione dei prezzi finali ma lo sviluppo della Rete mobile ultraveloce”.

Per l’Ad di Wind “nell’interesse dei consumatori e degli operatori, credo sia più importante sviluppare la nuova Rete affinché si arrivi ad avere Internet più veloce, più dati agli stessi prezzi di oggi. Questo è un vantaggio vero. Al contrario ci sarebbe una distruzione di valore per tutti”, perché “l’Italia non ha bisogno di una contrazione degli investimenti in infrastrutture ma di una spinta”.

 

Allora, dice ancora Bessada, “sarebbe più corretto rinviare la decisione sulla discesa delle tariffe alla fine del 2012 dopo aver monitorato il mercato”.

E quanto al fatto che la Ue ha chiesto all’Autorità italiana di accelerare il taglio, l’Ad di Wind fa notare che Bruxelles ‘‘lo ha chiesto anche alla Gran Bretagna e l’Ofcom ha risposto che non è il momento”.

“Il mio auspicio – conclude Bessada – è che l’Agcom prenda una decisione guardando al contesto dell’industria e non alla politica. Un’Authority deve essere indipendente dalle pressioni. Anche se arrivano da Bruxelles”.

 

Domani l’Agcom dovrà deliberare una volta per tutte su i costi di terminazione, le tariffe cioè che un operatore paga a un altro per accedere alla sua rete.

Il piano attuale, non gradito alla Ue, prevede una riduzione graduale con scadenza nel 2015 con la tariffa-obiettivo di 0,98 centesimi (contro l’attuale 5,3 di luglio 2011). L’ipotesi più accreditata che circola in questi ultimi giorni è quella di contrarre i tempi e raggiungere il traguardo un po’ prima, ovvero a luglio 2014. Gli stadi intermedi sarebbero oggetto di ulteriori correzioni, probabilmente con un’accelerazione progressiva. La scelta che farà l’Agcom non sarà ordinaria, perché ridurre i costi di terminazione significa anche ridurre gli introiti di un gestore anche di parecchi milioni di euro all’anno.

 

Sulla stessa linea di Wind anche Vodafone. L’Ad Paolo Bertoluzzo afferma che la riduzione dei costi di terminazione dovrebbe essere più graduale. Il mercato della telefonia, complice la crisi economica, è in calo e servono molti fondi per investire nelle nuove reti e dunque un taglio repentino ai costi di terminazione può mettere in crisi i piani di sviluppo per le nuove reti.

 

L’Ad di Telecom Italia, Marco Patuano, ha detto che l’azienda non si opporrà ai voleri dell’Unione Europa ma chiede, così come tutti gli altri gestori, che venga eliminata l’asimmetria delle tariffe a favore di 3 Italia. Quest’ultima infatti gode di un variazione della tariffe, in quanto new entry del mercato, fino al 2014.

L’Autorità chiederà forse a 3 Italia, ovvero H3G, di rinunciare prima a questa asimmetria ed essere così allineata ai concorrenti già nel 2013 o nel giugno 2012.

 

Vincenzo Novari, Ad dell’azienda, ha affermato che è giusto che l’operatore possa ancora mantenere l’asimmetria delle tariffe di terminazione in quanto non disponendo delle frequenze da 900MHz è in qualche modo penalizzata rispetto agli altri competitor italiani. Novari appoggia inoltre l’idea dell’Agcom sulla riduzione rapida dei costi di terminazione e si dichiara pronto ad abbassare immediatamente le tariffe per i suoi clienti, a patto ovviamente di mantenere le variazioni tariffarie.

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