Tv del futuro: Sony annuncia l’arrivo di un nuovo televisore che darà filo da torcere ad Apple

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Il Ceo Howard Stringer ha detto che la compagnia ha avuto ‘anni cattivi’ ma è pronta a lottare per restare sul mercato.

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Howard Stringer

Nuovi e innovativi televisori per restare su un mercato troppo popolato. Lo ha annunciato il Ceo di Sony, parlando anche di competitor ‘pericolosi’ come Apple.

Howard Stringer ha commentato al Wall Street Journal che il mercato della Tv è ormai così competitivo che è necessario riuscire a produrre qualcosa di veramente nuovo per attirare l’attenzione dei clienti. Sono molto i produttori che hanno deciso di ritirarsi dal mercato davanti una concorrenza troppo agguerrita ma altri, quelli che hanno resistito, stanno tutti lavorando su una nuova generazione di televisori.

Stringer non ha voluto svelare i progetti su cui è impegnata Sony, ma ha fatto sapere che per i nuovi apparecchi il gruppo ha investito molto nella Ricerca.

Il Ceo ha detto anche ‘non c’è alcun dubbio’ sul fatto che Steve Jobs stesse progettando di rivoluzionare i televisori tradizionali (Leggi Articolo Key4biz), aggiungendo che ‘è quello che stiamo cercando di fare anche noi’, per evitare di perdere ancora denaro.  

 

La scorsa settimana la compagnia ha annunciato una perdita netta di oltre 1 miliardo di dollari, per l’anno fiscale che si chiuderà a marzo, in parte dovuta alla crisi del comparto dei televisori, spina nel fianco da oltre dieci anni. Le cause sarebbero legate al calo delle domande e al crollo dei prezzi (Leggi Articolo Key4biz).

Sony non è l’unica a soffrire la crisi del mercato. Anche i produttori sono in difficoltà nel trovare i giusti modelli di business davanti a consumatori alla ricerca di offerte sempre più vantaggiose. La pressione sui profitti è aumentata dietro richieste in calo in Europa, Stati Uniti e Giappone.

Stringer ha detto che non intende svalutare la capacità di Apple di innovare anche in questo settore, tuttavia ha ammesso non sarà una cosa facile: “Ci vorrà molto tempo prima di passare a un nuovo modo di concepire la televisione” (Leggi Articolo Key4biz).

 

Sony, un tempo leader sul mercato dei televisori, negli anni 2000 ha perso la sfida con le sudcoreane Samsung e LG negli schermi LCD. Successivamente ha molto investito nella tecnologia 3D, che però non è stata ancora ben accolta dal pubblico, e anche la sua connected Tv, basata sul sistema operativo Android di Google, sta avendo difficoltà ad affermarsi.

Stringer ha chiarito che molte delle difficoltà legate alla Tv 3D dipendono dalla mancanza di contenuti televisivi concepiti appositamente per questo tipo di esperienza visiva.

Il Ceo di Sony ha anche detto che altri produttori di smartphone stanno cercando di recuperare sull’iPhone di Apple, ma che i loro dispositivi devono diventare ‘seamless’: “La bellezza dell’iPhone è che davvero ben organizzato”.

 

Sony ha nel cassetto una strategia a ‘quattro schermi’ per offrire una rete di servizi su cellulari, tablet, pc e Tv.

“Ho passato gli ultimi cinque anni a lavorare su una piattaforma in modo da competere con Steve Jobs”, ha detto Stringer. “Adesso siamo pronti a lanciarla“.

Il manager ha aggiunto che Jobs aveva consigliato a Sony di lavorare su un piccolo numero di prodotti, ma sarebbe stato difficile per la compagnia perché avrebbe comportato chiudere alcune unità e licenziare tante persone.

 

Stringer ha anche smentito le indiscrezioni circolate su una sua possibile uscita dalla compagnia: “Sono pronto a lottare“.

Il Ceo ha spiegato che questo sarebbe stato un anno profittevole per Sony se non ci fossero stati lo tsunami in Giappone e le inondazioni in Thailandia.

Questi disastri, più l’attacco hacker alla Playstation e l’apprezzamento dello yen, hanno prodotto danni per 3 miliardi di yen. E sicuramente non riuscirà a lanciare sul mercato neanche la nuova fotocamera, realizzata in Thailandia, prodotto chiave delle vendite di Natale.

“Abbiamo avuto anni cattivi”, ha commentato amaramente Stringer, ma il trucco sta “nel prevederli, imparare da loro, superarli e cercare di capire perché e dove possiamo cambiare”. 

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