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Trimestrale in rosso per Telefonica: pesa il piano sociale da 2,7 mld. Risultati migliori del previsto per DT

Europa


Si chiude con un rosso di 429 milioni di euro – rispetto a un utile di 5,1 miliardi nello stesso periodo del 2010 – il terzo trimestre dell’ex monopolista delle tlc spagnole Telefonica. Il fatturato si è attestato a 15,7 miliardi di euro, in crescita del 3,7%, e l’Ebitda è sceso del 68,9% a 2,9 miliardi.

Una perdita, la prima in nove anni, superiore alle attese degli analisti, che si aspettavano un passivo di 200 milioni.

 

Nei primi nove mesi del 2011, l’utile si è attestato a 2,7 miliardi (-69,1%) su ricavi migliorati del 5,4% a 46,67 miliardi, grazie al buon andamento dei ricavi da servizi nel mobile – aumentati del 19,6% – e alla crescita sostenuta in America Latina (+18,1%), che rappresenta i 46% del totale.

Gli utili da partecipate sono stati negativi per 506 milioni (+68 milioni al 30 settembre 2010), principalmente a causa della revisione del valore dell’investimento in Telco – la holding che controlla Telecom Italia – realizzata nel secondo trimestre.

 

Il debito si attesta a 55,4 miliardi di euro, sceso dall’inizio dell’anno dello 0,3%.  La società guidata da Cesar Alierta ha comunque confermato il pagamento di dividendi pari a1,75 euro per azione. Una cedola tra le più basse della sua storia.

 

Nel corso del trimestre, Telefonica – primo operatore tlc europeo in termini di capitalizzazione – ha sostenuto spese per 2,7 miliardi di euro, imputabili al piano sociale che prevede il taglio di 6.500 posti di lavoro in Spagna entro il 2013.

L’operatore si è impegnato col governo e i sindacati ad accollarsi l’intero costo di questo piano sociale. I licenziamenti verranno spalmati su tre anni e riguarderanno soprattutto i dipendenti con più di 15 anni di anzianità e tra 53 e 60 anni. Prevista anche l’attuazione di un piano sociale di regolamentazione del lavoro.

“Nei prossimi mesi – ha affermato Alierta – continueremo a lavorare per centrare gli obiettivi finanziari di fine 2011. I cambiamenti economici, la crescente competizione e la regolamentazione dei vari mercati che non facilita le attività in alcuni Paesi dove siamo presenti, ci chiedono un nuovo approccio”.

Alierta si è detto tuttavia fiducioso nel fatto che la nuova organizzazione varata a settembre (Leggi articolo Key4biz) “permetterà di accelerare la  crescita nel mondo digitale e aumentare l’efficienza”.

 

Trimestrale migliore delle previsioni, invece, per Deutsche Telekom, che – grazie a un taglio radicale dei costi che ha migliorato la redditività sul mercato domestico – ha archiviato il periodo da luglio a settembre con un utile netto di 1,07 miliardi, in crescita del 14,6% rispetto stesso periodo 2010. Gli analisti attendevano un utile di 963 milioni. Il fatturato è sceso del 4,1% a 11 miliardi di euro e l’Ebitda adjusted si è attestato a 3,89 miliardi di euro, in calo del 2,7% rispetto al terzo trimestre del 2010.

L’ex monopolista tedesco ha quindi confermato le previsioni per l’intero 2011 per un Ebitda di 14,9 miliardi di euro e un cash flow di 6,5 miliardi.

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