Terminazione mobile. Marco Patuano: ‘Basta asimmetrie, il mercato è competitivo’

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Nel corso della conference call per la presentazione dei risultati, il presidente Franco Bernabè ha parlato di un necessario consolidamento del mercato tlc europeo e ha sottolineato che non spetta ai politici dettare le architetture tecnologiche.

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Marco Patuano

La questione delle tariffe di terminazione mobile ha tenuto banco anche nel corso delle conference call di presentazione dei risultati di Telecom Italia, (Leggi articolo Key4biz) durante la quale i vertici del gruppo hanno confermato la loro posizione sul glide path stabilito dall’Agcom su indicazione della Commissione europea.

L’amministratore delegato Marco Patuano ha ribadito la necessità di evitare le asimmetrie e di non accelerare il percorso di riduzione delle tariffe.

“Non consigliamo un’accelerazione nella riduzione delle tariffe di terminazione mobile, ma evitare asimmetrie tra gli operatori: in un mercato competitivo non abbiamo bisogno di asimmetrie”, ha affermato l’ad,  sottolineando che comunque la società non “alzerà alcuna barricata” contro le decisioni dell’Autorità.

Commentando nello specifico i risultati finanziari, Patuano si è soffermato sul comparto mobile che ha chiuso i primo nove mesi del 2011 con ricavi pari a 5.286 milioni di euro, in progressivo e costante miglioramento (-6,5% nel terzo trimestre rispetto a -7,6% del secondo e a -12% del primo trimestre 2011).

Il settore mobile prosegue dunque il percorso di miglioramento strutturale, trainato in particolare dal mobile internet, che  ha registrato una crescita di 30 milioni di euro (+4,8%) con un trend di sensibile miglioramento nel corso dell’anno.

 

Nel mobile, ha detto Patuano, “…stiamo andando nella giusta direzione a dimostrazione che abbiamo fatto le scelte giuste”.

 

Il presidente Franco Bernabè è invece intervenuto sulla proposta della Ue di ridurre i prezzi wholesale per l’accesso alla rete in rame per incentivare gli investimenti nella fibra ottica.

Secondo Bernabè, “…non spetta ai politici dettare le architetture tecnologiche da implementare”.

Per garantire ai clienti un servizio di qualità “ci sono tantissime opportunità tecnologiche compreso il rame. Quando i politici pensavano che il rame fosse ormai datato, hanno sbagliato a dirlo, hanno assunto dei rischi”, ha detto ancora, aggiungendo che “a livello nazionale e o a livello Ue sia semplicemente necessario attenersi al desiderio dei clienti di avere una maggiore disponibilità di banda”.

 

Bernabè si è quindi detto certo che sia necessario un consolidamento nelle tlc europee, nell’ambito di un processo da cui Telecom potrà uscire vincitrice, pur non considerando al momento eventuali acquisizioni.

“Penso che in Europa ci sia bisogno di consolidamento e che il numero di attori nei nostri mercati, sia fisso che mobile, debba essere razionalizzato. Sono troppi gli operatori presenti in un mondo dominato da Internet e che vede grandi concorrenti sull’altro lato dell’Atlantico. Nel nostro mercato domestico a lungo c’e’ stato gioco facile ma adesso la concorrenza è forte e gli incumbent sono più competitivi” ha affermato Bernabè, sottolineando che la società si sta guardando intorno ma agirà soltanto “quando ci saranno ulteriori opportunità in linea con la nostra strategia e coerenti con l’obiettivo di riduzione dell’indebitamento”.

 

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