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Cresce l’eCommerce italiano: mercato da 8 mld di euro trainato dall’effetto Amazon

Italia


Il 2011 ha fatto registrare una nuova accelerazione dell’eCommerce italiano che supera quota 8 miliardi di euro, in crescita del 20% rispetto al 2010. Crescono le vendite sia di prodotti che di servizi, le prime (24%) a un ritmo superiore rispetto alle seconde (18%), nonostante i servizi pesino ancora per i due terzi del settore (5.383 miliardi di euro contro 2.758).

Gioca un ruolo importante anche il mobile Commerce, che nel 2011 passa da 26 milioni a 81 milioni di euro, con una crescita del 210% rispetto allo scorso anno, pari all’1% delle vendite online.

E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio eCommerce B2c Netcomm, secondo cui l’eCommerce italiano rivela un buono stato di salute e cresce a ritmi quasi doppi rispetto a UK (+10%), Francia (+12%), Germania (+10%) e USA (+11%), nonostante la differenza in valore assoluto con gli altri mercati europei sia ancora rilevante – il mercato italiano è un sesto di quello inglese (oltre 51 Miliardi di euro), un quarto di quello tedesco (34 miliardi) e meno della metà di quello francese (20 miliardi).

Il rapporto evidenzia quindi il miglioramento del saldo della bilancia commerciale (Export – Import) dell’eCommerce italiano che si riduce, in valore assoluto, di circa 100 milioni di euro. L’Export cresce del 32% passando da poco più di 1 miliardo di euro del 2010 a quasi 1,4 nel 2011 e guadagna sull’Import che passa dai 2,2 miliardi del 2010 ai 2,5 miliardi del 2011, con un aumento “solo” del 12%.

 

A incidere su questo risultato i buoni risultati degli “esportatori” nel Turismo (Alitalia, Trenitalia e Venere) e l’ottima crescita registrata dall’Abbigliamento, settore che, grazie alla spiccata propensione all’Export, realizza oltre il 50% del proprio transato oltre confine. Gli acquisti dei clienti italiani su siti stranieri sono in larghissima parte costituiti dalla Biglietteria aerea (Easyjet, Ryanair, ecc.), dalla prenotazione di hotel, e infine, da prodotti di Informatica ed elettronica di consumo (eBay.com e Pixmania.com).

 

In particolare evidenza, tutti i comparti merceologici, con l’abbigliamento che si conferma il settore con crescita maggiore (+38%), grazie alle ottime performance di yoox.com e dei club online (come ad esempio BuyVIP, Privalia, Saldiprivati.com). Il settore Editoria, musica e audiovisivi cresce a ritmi simili con un incremento del 35% annuo, riconducibile sia all’ingresso di Amazon sia alla crescita dei principali merchant già operanti nel settore (Bol, IBS.it, laFeltrinelli). Il comparto Informatica ed elettronica di consumo fa registrare un tasso di crescita del 22%, doppio rispetto al 2010, frutto anche in questo caso dell’effetto Amazon e degli ottimi risultati dei grandi retailer attivi nel settore (Darty, ePrice, Euronics, Marco Polo Shop, Media World, Monclick, Mr.Price). Il Grocery, con un tasso di crescita del 17%, viene trainato anche nel 2011 dai buoni risultati di Esselunga.

 

I servizi sono spinti nel 2011 dalle vendite di Coupon e dalle Assicurazioni (+22%) grazie alle ottime performance dei leader di mercato (Directline, Genertel, Genialloyd, Linear). Il Turismo cresce del 13%, frutto dei risultati particolarmente positivi di alcuni operatori (Alitalia, Lufthansa, Trenitalia, Venere, Voyage Privé) e di prestazioni meno brillanti di altri (come alcuni operatori della biglietteria aerea e navale). Le Ricariche telefoniche rimangono stabili, mentre il Ticketing (biglietteria per eventi) cresce di pochi punti percentuale.

 

I Web shopper italiani, in crescita del 7% circa nel 2011, sfiorano quota 9 milioni di unità e rappresentano quasi un terzo circa degli utenti Internet, mentre la spesa annua online per acquirente passa dai 960 euro del 2010 ai 1050 euro del 2011 (+9% circa) a testimonianza di come gli acquisti online stiano diventando sempre più una consuetudine tra chi li sperimenta.

E se lo scontrino medio vale 211 euro, con una riduzione del 6% circa rispetto al 2010, aumenta invece il numero delle transazioni effettuate. Entro fine 2011 verranno evasi 32 milioni di ordini, il 26% in più rispetto al 2010.

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