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Pc: le alluvioni in Thailandia danno un duro colpo al settore. A rischio le forniture mentre aumentano i prezzi degli hard disk

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L’industria mondiale dei Personal computer dovrà fare i conti, oltre che con la contrazione delle spese legata alla crisi economica nei mercati occidentali, anche con le calamità naturali che stanno funestando la Thailandia. La terribile alluvione che ha già causato oltre 530 vittime ha paralizzato il paese che produce circa un quarto dei dischi fissi, i dispositivi di memoria di massa attualmente più utilizzati nei Pc di tutto il mondo.

 

I produttori subiranno quindi, secondo le previsioni della società IDC,  un’interruzione delle forniture legate alla paralisi della produzione non solo di hard disk ma anche di microprocessori, soprattutto negli impianti di Toshiba e Western Digital. Quest’ultima appare l’azienda più colpita con il 75% della produzione ferma.

 

IDC ha quindi rivisto al ribasso le previsioni per il quarto trimestre, un periodo cruciale, che coincide con le feste di fine anno e durante il quale in genere le vendite segnano una sensibile crescita.

Le vendite, dunque, dovrebbero segnare un calo tra il 2,2 e il 3,4% contro precedenti previsioni di crescita del 5,1%.

 

“Diversi impianti sono ancora allagati e non è facile valutare i danni e i tempi di riparazione delle strutture danneggiate”, ha spiegato l’analista Loren Loverde.

 

Le alluvioni che hanno colpito la Thailandia hanno inoltre fatto schizzare il prezzo degli hard disk che potrebbe aumentare fino anche al 60%: Seagate, azienda che non è stata colpita dalle calamità, ha portato i prezzi da 10 a 25 dollari per unità, mentre il prezzo di un disco esterno Western Digital da 1 TB è passato da 88,26 euro ai 104 euro su Amazon e 124,82 euro da Pixmania.

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