Francia
France Télécom-Orange e la società pubblicitaria Publicis hanno ufficializzato stamani la creazione di un fondo comune di investimenti a sostegno dell’economia digitale, con un budget di 150 milioni di euro.
Le due aziende, che partecipano con parti uguali, hanno dichiarato di voler invitare altri investitori finanziari o industriali a unirsi all’operazione per arrivare a una dotazione di 300 milioni di euro.
Stéphane Richard, Ceo di France Télécom, ha commentato: “Riteniamo di poter raddoppiare le risorse grazie a nuovi partner, con partecipazioni di circa il 15%, con un impatto stimato in 2 miliardi di euro sul tessuto economico”.
Per il presidente di Publicis, Maurice Lévy, le due società contribuiranno a dare maggiore ‘credibilità’ alle start-up nelle quali investiranno che potranno più “facilmente trovare finanziamenti supplementari”.
Il fondo riguarderà le società impegnate in nuove tecnologie, servizi e contenuti digitali (marketing online, eCommerce, online gaming, social network …), e tutte le infrastrutture associate.
Gli investimenti saranno decisi da un Comitato indipendente dalle due aziende. Le prime operazioni di questo fondo, che non ha ancora un nome, verranno avviate nel primo semestre del 2012 per una durata di 10 anni, eventualmente prorogabile. L’obiettivo è quello di rilevare partecipazioni minoritarie, 15-30% del capitale di queste start-up. Gli investimenti varieranno a seconda delle fasi e maturità dei progetti: almeno 500 mila euro per i progetti atti a finanziare la ricerca, da 0,5 a 2 milioni di euro per il lancio di società e da 2 a 20 milioni di euro per le aziende in crescita.
I due gruppi non escludono che possa anche esserci un supporto strategico alle start-up.
“Una cosa è avere un’idea, un’altra realizzarla”, ha sottolineato Lévy, spiegando che Orange e Publicis metteranno la propria “conoscenza del mercato” a servizio di queste aziende che “spesso incorrono in errori strategici“.
Richard s’è mostrato molto prudente sul ritorno degli investimenti effettuati. L’idea di base è che questi fondi si autoalimentino, non escludendo tuttavia la possibilità di valutare diversamente nel caso di lauti guadagni.
Secondo il Ceo di France Télécom, in Francia gli investimenti soffrono la mancanza di un ecosistema robusto che coinvolga aziende giovani, grossi gruppi, centri di ricerca e istituzioni pubbliche.
“Si parla molto – ha ribadito – di generosità dei cosiddetti ‘business angels’. E’ quindi possibile e necessario che le grandi compagnie del CAC40 siano anche attive in questo campo”.
Le due società hanno tra l’altro sottolineato che questa operazione non pregiudicherà le rispettive strategie di investimenti e acquisizioni.