Stati Uniti
Siri, il servizio di riconoscimento vocale che ha debuttato nel nuovo iPhone 4S, è andato in tilt: da ieri mattina alle 11 fino alle 16:00, gli utenti americani non sono riusciti a richiedere informazioni e a ottenere risposta.
Siri è molto più di software per il controllo vocale: non solo riesce a rispondere alle domande formulate in linguaggio colloquiale – tipo, ‘che tempo fa a Cupertino?’, ‘come sta andando il Nasdaq?’ – ma all’occorrenza si trasforma in un vero e proprio assistente, che esegue gli ‘ordini’ dettati cerca nel web, prende appuntamenti e li annota nell’agenda, portando a un nuovo livello più naturale l’interazione tra uomo e macchina che certo non è stata inventata da Apple.
Il problema sarebbe legato ad una errata connessione con la propria rete: per funzionare correttamente e fornire le risposte adeguate alle domande degli utenti, il sistema – che sbarcherà in Italia l’anno prossimo – deve, infatti, comunicare con i database centrali di Apple in un complesso gioco di elaborazione e scambio con lo smartphone.
Proprio per questo è molto difficile effettuare il jailbreak dell’iPhone.
Il problema a Siri non è l’unico che ha riguardato il nuovo iPhone 4S, funestato da problemi di durata della batteria dovuti, pare, a un bug.
Sui forum ufficiali di Apple, gli utenti hanno parlato di una perdita di autonomia del 20% l’ora, anche se il telefono è in stand-by.
Apple ha minimizzato l’accaduto sottolineando che il problema ha riguardato un numero esiguo di apparecchi funzionanti con iOs5 e ha promesso un correttivo nelle prossime settimane.
Eppure, al momento della presentazione, il responsabile marketing Philip Schiller aveva assicurato che l’integrazione del nuovo processore dual core A5 non avrebbe avuto ripercussioni sulla durata della batteria, dotata di una capacità più elevata rispetto ai precedenti modelli.
Anche l’iPhone 4 era stato al centro delle polemiche per i problemi di ricezione, che avevano costretto Steve Jobs a indire una conferenza stampa e ad annunciare l’offerta agli utenti di un ‘Bumper’, una sorta di cover a forma di cornice che, isolando l’antenna dal contatto con le mani, avrebbe risolto il problema della perdita del segnale (leggi articolo key4biz).