Stati Uniti
Da oggi gli utenti di Amazon Kindle potranno finalmente prendere in prestito gli eBook, come farebbero in una normale biblioteca. Il rivoluzionario servizio si chiama ‘Lending Library‘ e darà accesso a una library limitata, almeno per il momento, a 5 mila titoli (di cui 100 bestseller e il libro del mese del New York Times) negli Stati Uniti.
Il programma è attivabile solo dagli abbonati Amazon Prime che possiedono un eReader Kindle oppure un tablet Kindle Fire, che verrà commercializzato a partire dal 15 novembre.
Gli utenti non potranno prendere in prestito più di titolo alla volta per mese. E’, infatti, stato previsto un sistema che consente l’archiviazione a lungo termine del libro elettronico ricevuto e la sua immediata cancellazione automatica quando se ne riceve un altro.
Altra caratteristica: non è prevista un’app per accedere al servizio da dispositivi diversi dal Kindle. Questo, in altre parole, significa che i possessori dell’iPad o dell’iPhone di Apple non potranno fruire della ‘Lending Library’, sebbene possano leggere i Kindle book su entrambi i device.
Un’operazione che ha lo scopo di dirottare gli acquisti sul Kindle Fire, visto da molti come il più temibile concorrente dell’iPad.
In questo senso, Amazon ha anche deciso di arricchire l’offerta video di Prime, che sarà integrato al nuovo tablet (Leggi Articolo Key4biz). La società, infatti, che per il quarto trimestre potrebbe perdere fino a 200 milioni di dollari, dovrà puntare molto sulle vendite dei dispositivi Kindle per riuscire a coprire le spese e risalire la china (Leggi Articolo Key4biz).
Pronta la reazione degli editori i quali temono che questo nuovo servizio possa danneggiare le vendite dei vecchi titoli. Alcuni osservatori hanno, però, fatto notare che il servizio Amazon Prime, che costa 79 dollari l’anno, non è alla portata di tutti. Senza contare che molti lettori non sono in cerca di bestseller.
Russell Grandinetti, vicepresidente dei contenuti per Kindle, ha spiegato comunque che la maggior parte degli editori che hanno aderito ricevono una quota forfait per tutti i titoli in prestito, mentre una minoranza viene pagata come se i rispettivi libri fossero venduti. “Per questi editori, stiamo trattando ogni libro prestato come se fosse venduto“, ha sottolineato il manager.
Si apprende intanto che dall’inizio dell’anno 11 aziende hanno denunciato Amazon per violazione di brevetti, in particolare per quanto riguarda il Kindle Fire.
In un documento consegnato alla SEC, la compagnia sostiene d’essere perseguita per 30 violazioni di brevetti (nel 2010 erano solo 4).
L’ultima denuncia in ordine di tempo è quella presentata il mese scorso dalla società americana Smartphone Technologies, la quale ritiene che Kindle Fire infrangerebbe 5 dei suoi patent.