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Silicon Valley, un’isola felice in un mondo in recessione

Stati Uniti


Crisi, quale crisi? A Palo Alto, nel cuore della Silicon Valley, si cercano inutilmente i segni di quella recessione che s’è abbattuta su tutti i mercati, tranne qui.

I ristornati più trendy sono sempre pieni, i prezzi delle case sono astronomici e le macchine di lusso circolano per le strade più di prima. Ma non è solo questo.

“Il mercato immobiliare e i negozi di lusso si preparano a vivere una nuova età dell’oro“, si legge in un articolo di Les Echos.

Da oggi, i dipendenti di LinkedIn – uno dei pionieri dei social network per professionisti, in Borsa dallo scorso maggio – potranno cominciare a vendere le loro azioni.

Questo vuol dire che, istantaneamente, centinaia di impiegati potrebbero diventare milionari e non solo virtualmente.

 

Nella Silicon Valley sanno da tempo cosa significa: questi nuovi ricchi – in una biografia uscita la scorsa settimana, Steve Jobs li stigmatizza – si butteranno nelle case da diversi milioni di dollari, nelle moto da collezione e nelle automobili di lusso.

In previsione di questo, un concessionario di San Francisco ha già organizzato una serata, in un grosso hotel della Silicon Valley nei pressi di una fucina di start-up, per presentare a un centinaio di dirigenti i nuovi modelli Ferrari e Lamborghini. Parliamo di auto che costano non meno di 400 mila dollari.

 

Sempre in prospettiva dell’arrivo di questa ondata di milionari dell’informatica, le società immobiliari si stanno preparando a mettere sul mercato decine di case per ricconi, dotate ovviamente di tutti i confort.

Non è che l’inizio: nei prossimi mesi, Facebook, Groupon e Zynga raggiungeranno LinkedIn a Wall Street. E i loro dipendenti-azionisti ingrosseranno ulteriormente le file di quelli che firmano gli assegni senza starci troppo a pensare …

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