Digital Agenda: dalla Ue l’invito a incentivare la digitalizzazione della cultura per favorire la crescita

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Neelie Kroes: ‘La digitalizzazione porta la cultura nelle case della gente e costituisce una risorsa preziosa. Investire nella digitalizzazione stimolerà la nascita di nuove imprese e creerà nuovi posti di lavoro’

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Europeana

La Commissione europea ha adottato una raccomandazione in cui invita gli Stati membri ad intensificare le proprie iniziative, a mettere in comune le rispettive risorse e a coinvolgere il settore privato sul fronte della digitalizzazione del materiale culturale. La digitalizzazione è infatti uno strumento essenziale per ampliare l’accessibilità al patrimonio culturale dell’Europa e per promuovere la crescita nelle industrie culturali europee. I materiali digitalizzati dovrebbero essere resi disponibili attraverso Europeana, la biblioteca, l’archivio e il museo digitale d’Europa (www.europeana.eu).

 

La raccomandazione invita gli Stati membri a sviluppare piani affidabili e istituire partenariati per inserire in Europeana 30 milioni di oggetti entro il 2015 rispetto ai 19 milioni attualmente disponibili; incrementare la presenza in rete di materiale fuori commercio o coperto dai diritti d’autore e adattare le normative e le strategie nazionali al fine di garantire la conservazione a lungo termine dei materiali digitali.

 

Secondo iIl Commissario Ue per l’Agenda digitale Neelie Kroes, l’Europa possiede il più vasto patrimonio culturale del mondo e “non può permettersi di perdere l’opportunità offerta dalla digitalizzazione e rimanere inerte di fronte al declino culturale”.

“La digitalizzazione – ha aggiunto – porta la cultura nelle case della gente e costituisce una risorsa preziosa per l’istruzione e per il settore del turismo, dei giochi, dell’animazione e dell’industria culturale in genere. Investire nella digitalizzazione stimolerà la nascita di nuove imprese e creerà nuovi posti di lavoro”.

 

Secondo i calcoli della Ue, mettere in rete il patrimonio culturale europeo e renderlo accessibile ai cittadini di tutta Europa garantirà enormi opportunità economiche alle industrie culturali europee che attualmente producono il 3,3% del PIL Ue e il 3% dei posti di lavoro.

 

Europeana, che è stata varata nel 2008 con 2 milioni di oggetti, attualmente contiene più di 19 milioni di oggetti, cui ora è possibile accedere tramite un’interfaccia più interattiva e intuitiva. Al fine di ottenere una ripartizione più equilibrata di ciascun paese europeo, la raccomandazione stabilisce un contributo minimo di contenuti che ciascuno Stato membro dovrà apportare ad Europeana entro il 2015.

 

La raccomandazione, che si basa sulle conclusioni del 2010 del Comité des Sages (il gruppo di riflessione di alto livello) in merito alla messa in rete del patrimonio culturale europeo, costituisce l’aggiornamento di una raccomandazione del 2006 e tiene conto delle relazioni periodiche degli Stati membri dal 2008 al 2010, le quali evidenziano che nonostante alcuni miglioramenti, occorre un’azione più incisiva per quanto riguarda le risorse finanziarie, gli obiettivi quantitativi per la digitalizzazione e un solido sostegno a favore di Europeana.

 

La raccomandazione invita gli Stati membri a:

 

Predisporre piani rigorosi per i propri investimenti nella digitalizzazione e favorire i partenariati pubblico-privato per la condivisione dei relativi costi. La raccomandazione stabilisce i principi fondamentali per garantire che tali partenariati siano equi ed equilibrati.

Rendere disponibili entro il 2015 tramite Europeana 30 milioni di oggetti, compresi i capolavori europei che non sono più protetti dai diritti d’autore e tutto il materiale digitalizzato grazie a finanziamenti pubblici.

Incrementare la presenza in rete di materiale coperto dai diritti d’autore, istituendo un quadro normativo di riferimento che consenta la digitalizzazione su larga scala e l’accessibilità transfrontaliera delle opere fuori commercio.

Rafforzare le proprie strategie e adattare la propria legislazione per garantire la conservazione a lungo termine del materiale digitalizzato, accertandosi, ad esempio, che il materiale depositato non preveda sistemi di protezione tecnologici che ostacolino la conservazione da parte dei bibliotecari.

Europeana e le attività collegate fanno parte delle infrastrutture di servizi digitali cui sono destinati i finanziamenti nell’ambito del meccanismo per collegare l’Europa 2014-2020.

 

La digitalizzazione dei beni culturali crea numerosissime opportunità di interazione con il pubblico e di sviluppo commerciale. Ad esempio, grazie al progetto recentemente lanciato da Europeana “The First World War in everyday documents” (la prima guerra mondiale nei documenti quotidiani) (http://www.europeana1914-1918.eu), che consente ai cittadini di contribuire con i propri oggetti o documenti sulla prima guerra mondiale, sono stati già raccolti e digitalizzati oltre 25 000 articoli. Il roadshow Hack4Europe! ha dato accesso ai contenuti di Europeana a 85 sviluppatori da tutta Europa e ha dato luogo a 48 prototipi di applicazioni innovative per telefoni cellulari e giochi elettronici.

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