Le telcos francesi si ribellano alla nuova tassa sui servizi Tv che servirà a finanziare il cinema

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L’imposta, dice il presidente della FFT Frank Esser, penalizza ulteriormente operatori e consumatori.

Francia


Frank Esser

La Federazione francese delle telecom (FFT), che rappresenta i principali operatori tlc, ha denunciato l’emendamento previsto nella Legge di Bilancio 2012 che modifica la tassa applicata ai fornitori di servizi televisivi, destinata a finanziare il Centro nazionale del cinema.

Il Ministro dell’Economia, Valérie Pécresse, s’è giustificata sostenendo che la norma punta a limitare ‘l’evasione fiscale di questa tassa’.

E ha spiegato che “alcuni operatori hanno deciso di non proporre più un’offerta triple play ma una che prevede di fatturare separatamente i servizi Tv, riducendo così il numero degli abbonamenti televisivi degli ISP e la tassa assegnata al CNC per finanziare la creazione e la produzione di film”.

 

Questo emendamento, adottato il 21 ottobre nel corso dell’esame della Legge di Bilancio 2012, prevede che questa imposta venga calcolata sugli abbonamenti ai servizi televisivi forniti separatamente, ma anche su quelli riguardanti i servizi di comunicazione elettronica fissa e mobile a banda larga e ultralarga, che consentono al grande pubblico di fruire di contenuti Tv online.

In una nota, la FFT s’è detta “sorpresa e preoccupata da quanto comunicato al Parlamento al fine di fissare con urgenza, nell’ambito della Legge di Bilancio, l’ammontare di questa tassa”.

 

L’emendamento prevede che le entrate di questa tassa per il 2012 vengano fissati nella somma di 229 milioni di euro, per limitare a 700 milioni di euro le entrate di tutte le imposte assegnate al cinema. Il denaro eccedente verrà versato nelle casse dello Stato e destinato a risanare le finanze pubbliche.

Secondo le telcos, ”In mancanza di informazioni più dettagliate sull’imponibile, il rendimento di previsione della tassa per gli operatori potrebbe superare i 300 milioni di euro”. Somma che sembra essere confermata anche dall’Autorità per le comunicazioni Arcep.

Le società tlc contestano fortemente l’idea di un tassa il cui eccedente, al di là della parte necessaria a finanziare il CNC, servirà a ricostituire il bilancio pubblico, perché aggiungerebbe un ulteriore prelievo sull’accesso a internet da rete fissa e mobile.

 

La Federazione francese delle telecom chiede pertanto al governo di “modificare con urgenza il regime di questa tassa” che penalizza gli operatori e i consumatori.

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