LTE: la Ue in netto ritardo sugli Usa. Tutta colpa del WiMax?

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Secondo IDATE, in Europa pesa l’assenza di concorrenza da parte degli operatori WiMax ma anche la mancanza di coordinazione nell’assegnazione delle frequenze.

Europa


Frequenze 4G

Il successo degli smartphone non accenna a diminuire, anzi, nei prossimi anni le vendite registreranno una netta impennata: entro il 2015, i device intelligenti rappresenteranno il 47% delle vendite di telefonini dal 19% del 2010.

Da qui ai prossimi 4 anni, quindi, un cellulare su due sarà ‘intelligente’ e negli Usa e in Europa questa percentuale potrebbe molto velocemente superare il 60%.

Lo rivelano gli ultimi dai IDATE, che ai dispositivi mobili e al loro ruolo nell’ecosistema digitale dedicherà la prossima edizione del DigiWorld Summit (16 e 17 novembre a Montpellier, in Francia), la conferenza internazionale annuale che riunisce analisti, aziende e addetti ai lavori delle Telecomunicazioni, Internet e media, per discutere, analizzare e prevedere cosa ci riserva il futuro del mondo digitale.

“Il numero di smartphone che arriveranno sul mercato è cruciale per lo sviluppo di internet mobile, in quanto questi dispositivi sono quelli che più di tutti sono in grado di offrire un’esperienza di qualità con una ricchezza di funzioni comparabile a quella dei Pc”, sottolinea la società di consulenza.

 

Allo stesso tempo, IDATE deplora il ritardo dell’Europa nello sviluppo delle tecnologie mobili di quarta generazione basate su LTE. Negli Usa, lo sviluppo dell’LTE è stato fomentato soprattutto dalla maggiore diffusione del WiMax mobile (in pochi mesi il servizio Clearwise ha conquistato 10 milioni di utenti), che ha spinto gli operatori ad aggiornare le loro reti e passare dal vetusto CDMA ai sistemi di quarta generazione.

Nel frattempo, l’Europa ha continuato a tergiversare sugli investimenti in LTE, per diversi motivi: il primo pretesto, sottolinea IDATE, sarebbe l’interoperabilità con l’attuale 3G, seguito dalle obiezioni sollevate dall’implementazione della voce su LTE.

Altro scoglio importante: l’attribuzione delle frequenze sta avvenendo in maniera del tutto scoordinata tra i diversi Paesi. In Italia e Germania sono già state assegnate. In Francia ne è stata assegnata una parte (solo la banda 2,6Ghz), il resto (le frequenze, sulla banda 800 MHz) sarà assegnato entro dicembre. In gran Bretagna, dissidi tra gli operatori hanno costretto il Governo a rinviare l’asta alla fine del prossimo anno.

 

Di tutto questo e di molto altro ancora si discuterà, dunque, a Montpellier, nella due giorni dedicata ai dispositivi mobili e al loro ruolo nelle applicazioni, nei servizi, nelle nostre scelte e azioni quotidiane (Leggi articolo Key4biz).

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