Stati Uniti
Groupon, il sito specializzato negli acquisti di gruppo online a prezzo scontato, ha iniziato il road show con gli investitori pubblici, in vista del prossimo ingresso in Borsa. L’obiettivo è convincere i potenziali acquirenti delle maggiori piazze finanziarie a comprare le azioni.
Questa settimana, gli incontri con questi grossi investitori si svolgeranno sulla costa orientate degli Stati Uniti, stando a una mail inviata agli eventuali compratori che il Wall Street Journal ha potuto visionare: lunedì a New York, martedì nella regione dell’Atlantico Centrale, mercoledì a Boston. Giovedì e venerdì il road show tornerà nuovamente a New York.
Sempre secondo questa mail, mercoledì Groupon ha organizzato un pranzo di lavoro all’Intercontinental Hotel di Boston. A New York il lunch si terrà al St. Regis Hotel.
La prossima settimana il road show si sposterà sulla cosa occidentale e farà tappa lunedì 31 ottobre a San Francisco, martedì a Denver e Los Angeles e mercoledì nel Midwest.
La società spera di poter stabilire il prezzo dell’offerta giovedì 3 novembre. Il giorno successivo dovrebbe cominciare il trading.
I coordinators sono Morgan Stanley, Goldman Sachs Group e Credit Suisse Group. Secondo i documenti depositati alla SEC, nel gruppo degli underwriter ci sarebbero altre 11 banche.
I rischi in gioco sono molti sia per la compagnia che per le sue banche. All’inizio dell’anno, quando queste furono spinte ad entrare in Groupon, alcune fonti dissero che la compagnia poteva raccogliere fino a 1 miliardo di dollari, con una stima della società compresa tra 15 e 20 miliardi di dollari.
Secondo il documento di Borsa pubblicato venerdì, la società spera di ricavare almeno 621 milioni dall’IPO. Il prezzo previsto per le azioni si colloca tra 16 e 18 dollari, che corrisponde a un’enterprise value di 11,4 miliardi.
Il mese scorso, il New York Times asseriva che la compagnia potrebbe essere stimata tra i 25 e 30 miliardi di dollari.
Tuttavia dal deposito della domanda di IPO all’inizio di giugno, i mercati borsistici hanno subito un grosso colpo, e il gruppo è rimasto vittima delle ripetute critiche per la sua gestione e per i metodi utilizzati per contabilizzare le entrate.
“Se prevedete di investire, io spero che lo facciate perché, come me, credete che Groupon sia in una posizione migliore rispetto a qualsiasi altra azienda della storia per rimodellare il commercio locale”, ha scritto il presidente di Groupon Andrew Mason in una lettera indirizzata agli investitori.
“Come per tutte le nuove società di un nuovo settore, il successo non è garantito: non abbiamo ancora raggiunto una redditività costante e non ci mancano i concorrenti”.
Groupon, fondata nel novembre del 2008 da Andrew Mason, ex studente di musica con la passione per l’informatica, sta vivendo una fase di grande crescita. Attualmente impiega 10.400 persone e il fatturato ha raggiunto 1,1 miliardi di dollari nei primi nove mesi dell’anno, contro i 140,7 milioni di dollari dell’anno prima.
Allo stesso tempo, però, la perdita netta è passata da 77,7 a 308,1 milioni di dollari.
Questo documento di Borsa, versione aggiornata di quello depositato a giugno, non fornisce alcuna data per l’IPO, che però sembra ormai imminente.
Due fonti avrebbero rivelato che Groupon si quoterà al Nasdaq con il simbolo ‘GRPN‘. Il gruppo ha precisato che non userà il denaro ricavato dall’ingresso in Borsa per esigenze operative o di marketing.