Europa
Il futuro di HDTV, 3D e servizi OTT è stato al centro della Conferenza Medientage che s’è chiusa ieri a Monaco.
Tutti gli operatori convenuti sono stati d’accordo nell’indicare che la Tv ad alta definizione si affermerà sul mercato di massa come standard principale. Per la maggior parte delle famiglie, l’HDTV rappresenterà un’ulteriore spinta verso il digitale terrestre e, una volta comprati i televisori a schermo piatto necessari a supportare questa tecnologia, potranno godere di immagini qualitativamente migliori.
Risulta anche chiaro adesso che direzione prenderà lo sviluppo della 3DTV: le media company si aspettano, in fatti, che il 3D venga usato solo per la trasmissione di singoli eventi e non sostituirà l’alta definizione (Leggi Articolo Key4biz).
Lo sport, i documentari o i concerti si prestano bene alla trasmissione in 3D ma non si può sicuramente immaginare di costruire un intero palinsesto sfruttando questa tecnologia.
Wolfgang Elsasser, managing director di Astra Deutschland, ha annunciato che il prossimo dicembre l’operatore satellitare lancerà un canale in 3D sulla propria posizione orbitale 19.2° East. Questo permetterà ai broadcaster e ai fornitori di contenuti di usare la piattaforma per trasmettere alcuni programmi scelti come appunto documentari o concerti. Elsasser ha sottolineato che il canale 3D, che sarà gratuito, non sarà in concorrenza con la Sky tedesca, perché punta a diventare una piattaforma aperta che potrebbe essere usata anche dalla stessa pay-Tv per ampliare la propria offerta di contenuti 3D.
Al centro del dibattito anche i servizi OTT che usano la connessione internet per offrire la cosiddetta Tv ibrida.
Solon Management Consulting prevede una grossa crescita: entro il 2015, si stima che nelle case dei tedeschi ci saranno 23 milioni di connected Tv. Nel 2010 erano appena 3 milioni.
Con l’arrivo della Tv ibrida, gli OTT hanno cominciato a contendere il pubblico alla Tv tradizionale, mentre fino a ieri i provider di contenuti on-demand avevano principalmente sfruttato il Pc per arrivare nei salotti di casa.
S’è così aperta la porta a società straniere come Apple, Google, Hulu o Netflix per arrivare sui televisori dei tedeschi. Allo stesso tempo però s’è data la possibilità ai broadcaster locali, o alle piccole pay-Tv, di usare le soluzioni offerte dagli OTT per allargare la propria audience, con il vantaggio che non dovranno più sottoscrivere accordi o pagare tasse di trasporto agli operatori via cavo. E non dovranno inoltre affittare capacità satellitare.
Il più importante operatore via cavo della Germania, Kabel Deutschland, non teme la concorrenza degli OTT. “E’ la migliore cosa che potesse capitarci“, ha commentato il chief operating officer Manuel Cubero.
Questi nuovi servizi necessiteranno infatti di una maggiore capacità di banda, almeno 100 Mbit, che verrà offerta proprio dagli operatori via cavo che vedranno in tal modo lievitare i propri fatturati.
Mentre il ricavo medio per utente (ARPU) è di 16 euro per la sola offerta Tv, arriva ad almeno 30 euro se si includono telefonia e internet. “Se tutti i nostri clienti passassero ai pacchetti completi, il valore del nostro business raddoppierebbe”.
Un esempio di come gli operatori via cavo possono usare i servizi OTT a proprio vantaggio è offerto dalla piattaforma direct-to-cable KabelKiosk di Eutelsat, basata sullo standard HbbTV. Grazie a questa soluzione, gli operatori di rete possono offrire ai propri clienti un ‘mondo multimediale’ che comprende la Tv lineare integrata a servizi interattivi come film on-demand o informazioni locali.
Invece di lasciare i propri clienti a terzi, gli operatori di rete possono così diventare loro stessi player attivi sul mercato OTT.
Martina Rutenbeck, responsabile della divisione tedesca di Eutelsat, indica anche il vantaggio di rafforzare la fidelizzazione degli utenti e la possibilità di introdurre nuovi modelli di business e fonti di guadagno. Un beneficio ulteriore per gli operatori di rete è che possono fatturare i nuovi servizi, come il VOD, direttamente in bolletta, mentre gli OTT devono appoggiarsi ad altri partner per i servizi di billing.
Thomas Eibeck, direttore della divisione tecnologie, prodotti e servizi della media company PrimaCom, ha accolto favorevolmente l’offerta di Eutelsat, definendola un ‘must have’ per gli operatori via cavo. In futuro non sarà più possibile fare tutto da soli, le aziende devono quindi essere aperte alle collaborazioni con gli altri.