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Agis chiede al governo di non ridurre le agevolazioni fiscali a favore del cinema

Italia


Una serie di proposte che riguardano lo spettacolo e i servizi culturali è stata presentata dalla presidenza dell’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) al sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Gianni Letta, al ministro dei Beni e Attività Culturali, Giancarlo Galan e alle competenti commissioni parlamentari.

Le proposte Agis sono articolate in due parti: la prima investe la responsabilità del governo e consta di proposte che potrebbero essere incluse nel cosiddetto decreto Sviluppo. La seconda riguarda il Parlamento e concerne disegni di legge e norme già all’esame di Camera e Senato, la cui approvazione è organicamente correlata all’ipotesi di sviluppo che motiva l’emanazione del prossimo decreto.

 

All’attenzione del governo sono sottoposte le seguenti proposte:

 

1) una norma per evitare l’eventualità di riduzione delle agevolazioni fiscali in atto per il credito di imposta a favore delle attività cinematografiche, degli esercenti delle sale e per la detassazione degli utili reinvestiti nel cinema, nonché delle agevolazioni in atto per favorire le erogazioni liberali nello spettacolo;

2) una norma riguardante i compensi agli organi societari delle istituzioni culturali, il cui costo è assorbito dalle economie di gestione delle singole istituzioni;

3) una norma riguardante il numero dei componenti degli organi istituzioni culturali, norma a costo zero tesa ad acquisire maggiori risorse dai privati;

4) una norma per l’utilizzazione finalizzata delle risorse Enpals per l’estensione al personale artistico della indennità contro la disoccupazione (a costo zero per la finanza pubblica) e per la riduzione del costo del nuovo lavoro giovanile;

5) una norma per il riconoscimento delle imprese di spettacolo anche come “imprese turistiche”;

6) una norma per escludere i contributi ordinari alle attività di spettacolo dal pagamento dei diritti d’autore (a costo zero per la finanza pubblica);

7) una norma, a costo zero, sull’applicazione del decreto buttafuori per la musica popolare;

8) una norma per l’esenzione Iva sui contratti di scrittura.

 

All’attenzione del Senato sono sottoposte le seguenti proposte: 1) estensione delle agevolazioni comunitarie delle Piccole e medie Imprese alle imprese di spettacolo; 2) sollecito del disegno di legge su Disposizioni generali in materia di promozione delle attività cinematografiche e audiovisive.

 

Proposte all’attenzione della Camera: sono in corso di esame presso le competenti Commissioni tre provvedimenti, largamente condivisi, dei quali si richiede l’urgente ripresa della discussione: “Modifiche alla legge 18 marzo 1968, n.337, e all’articolo 7 della legge 29 marzo 2001, n.135 in materia di spettacolo viaggiante e di parchi di divertimento, nonché alla legge 27 luglio 1978, n.392 per la tutela delle attività alberghiere, teatrali e cinematografiche”, “Disposizioni per la tutela professionale e previdenziale, nonché interventi di carattere sociale in favore dei lavoratori dello spettacolo”, “Legge quadro per lo spettacolo dal vivo”.

 

Dalla prima proposta di legge lo spettacolo italiano si attende norme ordinamentali (a costo zero). Dalle altre due, la definizione di un quadro certo di riferimento nei rapporti Stato-Regioni-Autonomie locali per la materia dello spettacolo con l’individuazione di risorse adeguate e pluriennali; specifiche ed innovative norme di riferimento per i singoli comparti con la identificazione delle funzioni dei singoli soggetti; la definizione di una rete di protezione sociale per i lavoratori dello spettacolo, ad oggi del tutto carente.

 

I contenuti delle proposte di legge, ove rapidamente approvati, consentirebbero di integrare compiutamente le proposte avanzate dall’Agis per la definizione di misure di sviluppo per l’imprenditoria culturale.

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