Premio del Parlamento Ue per il giornalismo: un giovane italiano tra i 4 vincitori

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Si tratta di Massimiliano Nespola, 28 anni, che ha vinto il premio per la categoria internet per l'articolo pubblicato sulla rivista online dell'Università La Sapienza di Roma ‘Non si sa quando, ma la Costituzione europea arriverà’.

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Giornalisti di Italia, Francia, Finlandia e Germania hanno ricevuto stamani il Premio del Parlamento Ue per il giornalismo, giunto alla quarta edizione, dalle mani del Presidente Jerzy Buzek. I vincitori delle quattro categorie, stampa scritta, internet, radio e televisione, hanno ricevuto 5 mila euro ciascuno.

 

Una giuria formata da eurodeputati e giornalisti ha individuato a Bruxelles, nella rosa dei 64 vincitori nazionali, i quattro vincitori europei. Riunita il 19 e 20 settembre, la giuria ha scelto un vincitore per ognuna delle categorie. Ecco i vincitori e le motivazioni del premio.

 

Romain Gubert, giornalista del settimanale francese Le Point ha vinto il premio per la stampa scritta per il suo articolo “L’incroyable roman de l’euro”. Il testo ripercorre nei dettagli la storia della nascita dell’euro, dando voce a testimoni quali Jacques Delors e Christian Noyer. La giuria ha descritto l’articolo come: “Un ottimo esempio di solido giornalismo investigativo” e “un superbo strumento pedagogico per comprendere l’Euro“.

 

Massimiliano Nespola, italiano classe 1983, ha vinto il premio per la categoria internet per l’articolo pubblicato sulla rivista online dell’Università La Sapienza di Roma “Non si sa quando, ma la Costituzione europea arriverà”. Inspirato da una conferenza sul libro “Europa 2.0”, secondo la giuria il blogger ha abilmente tratteggiato l’Unione europea come istituzione in fieri, che rappresenta tutti i cittadini e non solo gli interessi economici.

 

Tero Koskinen, della Finnish Broadcasting Company YLE ha vinto il premio categoria televisione per il reportage “Il ritorno dei Rom”, sulla condizione dei Rom, adulti e bambini, in un campo nomadi a Helsinki, che ci interpella sulle responsabilità a livello personale, locale, nazionale ed europeo.  La giuria ha apprezzato l’impostazione dell’autore che ha avuto la capacità di dare spazio alla prospettiva locale e dare la parola ai Rom stessi.

 

Steffen Wurzel, tedesco, ha vinto il premio per la categoria radio per il programma “Flüchtlinge, Schlepper und Zäune” (Rifugiati, facilitatori e recinzioni), diffuso dal canale SWR. “Un notevole esempio di giornalismo”, secondo la giuria a proposito di questo servizio radio che indaga sulla questione scottante di come l’Unione europea affronta il tema dei rifugiati alle proprie frontiere, in particolare al confine greco – turco. Secondo la giuria, il giornalista ha presentato interviste a testimoni memorabili con un taglio quasi “cinematografico”. Il premio è stato ritirato, in nome di Steffen Wurzel, dal produttore Mehmet Uksul.

 

Durante la consegna dei premi, il Presidente dell’Europarlamento Jerzy Buzek ha detto: “So quanto è difficile il compito di spiegare l’Europa, le sue politiche e decisioni. Promuovere una migliore comprensione dell’UE è qualcosa di duro e complicato. Ma è anche vitale: siamo 500 milioni di europei e siamo tutti coinvolti”.

 

La cerimonia di consegna dei premi è stata seguita da un dibattito dal titolo: “Niente è impossibile: la copertura mediatica della violazione dei diritti dell’uomo e i conflitti internazionali”. I vincitori nazionali dei vari Stati membri erano presenti all’evento, così come 60 giovani giornalisti che partecipano a un workshop organizzato dal Parlamento europeo.

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