Italia
L’appello che stiamo proponendo al Paese non è solo una richiesta di ulteriori fondi per la Ricerca. Questo aspetto è ovviamente importante, dato che siamo convinti che l’innovazione sia l’unico strumento che possiamo dare alle nostre imprese ed alla nostra economia per poter competere.
Tuttavia, il nostro appello chiede anche altro.
In primo luogo che questi fondi siano destinati a favorire il coinvolgimento dei giovani ricercatori ed il loro inserimento in un rapporto virtuoso tra Università, Centri di Ricerca ed Imprese. Questo Paese, ed in particolare il Mezzogiorno, ha una percentuale di giovani disoccupati drammaticamente alta, ed a questo si può porre rimedio solo facendo capire quanto i giovani, con le loro energie ed il loro entusiasmo siano fondamentali per il rilancio della nostra economia. Senza giovani non c’e’ vera innovazione e quindi non ci potrà essere futuro.
In secondo luogo, chiediamo che le risorse che noi speriamo verranno destinate alla Ricerca siano gestite in maniera radicalmente differente dal passato, con procedure di selezione ed assegnazione dei fondi che siano eque, rigorose ma soprattutto rapide.
L’Unione Europea ogni anno gestisce centinaia di milioni di euro con decine di migliaia di proposte progettuali da valutare, e tuttavia riesce a garantire che in tre mesi dalla data di presentazione sia disponibile la lista dei progetti approvati e che entro sei mesi si abbia il loro avvio. Noi chiediamo che la gestione di tali fondi sia ispirata ad analoghi parametri di rigore ed efficienza, al fine di poter attivare i progetti selezionati nel minor tempo possibile.
Noi crediamo e speriamo che le istituzioni capiscano le motivazioni alla base di questo nostro appello. Motivazioni che in fondo possono essere sintetizzate in una sola frase: rendiamo di nuovo l’Italia un posto dove sia bello investire, innovare ed impegnarsi.