Unione Europea
La nuova direttiva sui diritti dei consumatori europei è stata formalmente adottata dagli Stati membri nel Consiglio dei ministri Ue svoltosi ieri. La nuova normativa rafforzerà i diritti dei consumatori dell’Unione – in particolare per quanto attiene allo shopping online e agli acquisti effettuati su siti esteri – e garantirà condizioni comuni più chiare per le imprese concorrenti nel mercato unico.
Tra le novità introdotte dalla direttiva per i diritti dei consumatori, una maggiore tutela contro i costi nascosti, cioè quelli praticati dai venditori truffaldini che spacciano i loro servizi come ‘gratuiti’ e inducono poi i consumatori a pagarli: al termine del processo di acquisto di beni e servizi sarà obbligatoria una finestra indicante il prezzo finale, inclusivo di tutte le spese, che il compratore dovrà barrare per completare il pagamento. Eventuali costi aggiunti dopo saranno a totale carico del venditore. Questo servirà ad aumentare la trasparenza del processo di vendita e ad evitare costi ‘a sorpresa’ a carico dei consumatori.
Le nuove norme mettono quindi al bando le cosiddette caselle di selezione pre-impostata che accompagnano spesso l’acquisto di alcuni beni come i biglietti aerei e vengono usate per offrire opzioni aggiuntive come l’assicurazione di viaggio o il noleggio auto. Attualmente, i consumatori sono costretti a deselezionare le caselle se non vogliono questi servizi extra: con la nuova direttiva, i box pre-selezionati saranno vietati in tutta l’Unione europea.
Le nuove norme introducono quindi la possibilità di cambiare idea su un acquisto e di rimandare indietro la merce entro 14 giorni dal momento di ricezione della merce (periodo esteso a un anno nel caso il venditore non informi l’acquirente sul nuovo regolamento). Attualmente questo può avvenire entro al massimo una settimana dal momento della stipula del contratto. Introdotta anche la possibilità di essere rimborsati dell’intero prezzo del prodotto nelle 2 settimane successive alla restituzione della merce.
Il diritto di recesso è esteso inoltre alle aste online, come eBay e i consumatori potranno avvalersi di un modulo di recesso europeo da utilizzare se cambiano idea e decidono di rescindere un contratto stipulato a distanza o anche da un venditore porta a porta. In questo modo sarà più semplice e veloce avvalersi del diritto di recesso, ovunque sia stato stipulato un contratto.
La consegna dovrà inoltre essere effettuata entro al massimo 30 giorni, pena la possibilità di annullare l’ordine ed eventuali perdite o danni durante il trasporto saranno di piena responsabilità del venditore.
In base alle nuove regole, i commercianti non potranno più applicare un costo eccessivo per il pagamento con carta di credito. In sostanza, il costo aggiuntivo praticato ai consumatori non potrà superare la spesa che grava sul commerciante per l’offerta di tali mezzi di pagamento. I venditori che gestiscono linee telefoniche che consentono al consumatore di contattarli in relazione al contratto non potranno applicare prezzi superiori all’effettivo costo della chiamata.
Introdotte poi nuove regole che chiariscono chi deve pagare in caso di restituzione delle merci: se le spese di restituzione sono a carico dell’acquirente, i commercianti devono informare chiaramente e in anticipo i consumatori, altrimenti dovranno sostenere loro il costo per la resa dei prodotti. Se si tratta di un oggetto di grandi dimensioni acquistato via internet o per corrispondenza, come un divano o un frigorifero, i costi del trasporto devono essere chiariti già al momento della vendita, per consentire ai consumatori di operare una scelta informata prima di decidere da chi acquistare.
Dovranno inoltre essere più chiare le informazioni circa l’acquisto di contenuti digitali, a partire dalla loro compatibilità con hardware e software e dall’applicazione di eventuali misure tecniche di protezione, come la limitazione del diritto di fare copie del contenuto.
I consumatori – chiariscono inoltre le nuove norme – potranno recedere dall’acquisto di beni digitali come musica, film o programmi software, ma solo prima di iniziare il processo di download.
La direttiva introduce, infine, un set di regole comuni per le imprese attive in Europa, sia per quanto concerne le vendite a distanza (per telefono, corrispondenza o via internet) che quelle effettuate in strada o porta a porta.
Vengono così create condizioni di parità e ridotti i costi delle transazioni transfrontaliere, soprattutto per le vendite via internet.
L’introduzione dei moduli standard renderà la vita più facile alle imprese, consentendo loro di rispettare gli obblighi di informazione sul diritto di recesso, mentre norme specifiche tuteleranno piccole imprese, artigiani e professionisti.
I prodotti disegnati su misura – divani o abiti progettati per specifiche esigenze – o le prestazioni di un avvocato o di un idraulico non godranno, ad esempio, del diritto di recesso. Se si annulla un servizio, in sostanza, si è comunque tenuti a pagare la parte di cui si è usufruito. Se, ad esempio, si contatta un avvocato per le pratiche di divorzio e si cambia idea durante il processo, le ore lavorative che il professionista ha già dedicato al caso vanno pagate fino al momento della cancellazione.
Gli Stati membri possono anche decidere di esentare i commercianti chiamati ad effettuare lavori di riparazione e di manutenzione in casa per un valore inferiore a 200 da alcuni degli obblighi di informazione.
La Commissione europea ha presentato la proposta di direttiva sui diritti dei consumatori nel mese di ottobre 2008. L’accordo finale tra Parlamento e Consiglio è stato mediato da Viviane Reding, Commissario alla Giustizia, nel giugno di quest’anno. L’approvazione in Consiglio dei ministri segue il voto schiacciante del Parlamento europeo – 615 voti a favore, 16 contrari e 21 astensioni – del 23 giugno 2011.
Dopo la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea, i governi avranno due anni per attuare le norme a livello nazionale.
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