Mondo
Con la F8 Conference, Facebook ha cominciato la propria opera di pulizia: priorità ai servizi che creano valore aggiunto e basta Fan Page irrilevanti, scritte prive di interresse sulle bacheche… C’era da aspettarselo. Non c’è bisogno di guardare gli ultimi Report, del resto unanimi, per capire che se i brand spingono rapidamente su informazioni insignificanti, gli utenti cominciano a non condividere più le pagine.
L’allarme già lanciato da Facebook sui rischi di tale pratica, che finirebbe per indebolire la piattaforma, non era bastato.
All’F8, la società ha quindi aggiustato il tiro. La palla deve passare agli utenti perché è il loro impegno reale che dovrà essere valorizzato, sia attraverso il Newsfeed che la Timeline (Leggi Articolo Key4biz). Una vera sfida per tutti gli inserzionisti.
Su questa linea, la nuova versione di Open Graph permetterà di qualificare meglio l’impegno degli utenti, sia su Facebook o, ancora meglio, sui siti web esistenti che vorranno ‘socializzare’ in modo intelligente.
‘Guardare’ un film, ‘leggere’ un articolo, ‘ascoltare’ un brano, ‘appassionarsi’ a qualcosa o ‘sognare’ di comprare un prodotto: l’attività degli internauti appare adesso strutturata e materializzata.
Ciò che Facebook vuole fare nel corso dei prossimi mesi, è ciò che molti non pensavano fosse possibile se non tra diversi anni: strutturare in modo semantico l’intero web e le sue interazioni con gli individui.
Il fatto d’aver previsto azioni strutturate del tipo ‘watch’ o ‘listen’… consente di qualificare le relazioni, l’impegno e le azioni degli utenti, aggregarli per dargli una nuova dimensione, una nuova espansione, e una capacità virale senza precedenti.
Questa battaglia si sta svolgendo all’interno di Facebook, ma soprattutto all’esterno, sul web. La nuova sfida sarà, quindi, di appropriarsi delle raccomandazioni in questa nuova dimensione, in particolare attraverso le ultime social plugins. Quelli che non avranno il coraggio, l’energia o la velocità di farlo saranno condannati a comprare, forse invano, pubblicità ‘old style’.
Visto che Facebook ha avuto l’intelligenza di non posizionarsi in concorrenza di altri servizi (nella musica per esempio), ma d’essere catalizzatore di questi (come Spotify), è altamente probabile che la piattaforma resterà ancora per molto tempo la principale infrastruttura di socializzazione del web.
L’anno che sta per arrivare sarà sicuramente molto entusiasmante dal punto di vista tecnologico. Terminata la replicazione oltremisura di dispositivi privi d’interesse, bisogna ormai combattere sul terreno della vera offerta di valore agli utenti.
Tutto questo impone una riflessione strategica, la capacità di fornire soluzioni che riescano a combinare tecnologia, idee e contenuti. La cosa riguarda tanto Facebook quanto quei siti web dove la ‘socializzazione’ appare ancora incerta.
Altra grossa novità sul fronte sicurezza. Facebook e Websense, azienda leader nelle soluzioni integrate di sicurezza Web, eMail e Dati, hanno annunciato una partnership per l’integrazione della tecnologia che aiuta a proteggere gli utenti del social network dai link che rimandano a malware e siti malevoli.
A partire da oggi, la tecnologia Websense si aggiunge ai sistemi di protezione Facebook già esistenti per impedire agli utenti di cliccare link senza conoscerne l’affidabilità. Quando un utente Facebook clicca un link, questo sarà confrontato con il database Websense. Se Websense determina che il link è malevolo, l’utente visualizzerà una pagina che consente di scegliere se continuare a proprio rischio, tornare alla schermata precedente oppure ottenere maggiori informazioni sul motivo per cui è stato segnalato come sospetto.