India
Oltre 23 milioni di indiani si collegano mensilmente a YouTube mentre i provider di contenuti stanno cercando di ritagliarsi una nicchia sul mercato del digitale, secondo quanto rivela un top manager di Google.
Cinque tra i dieci maggiori fornitori asiatici di contenuti digitali sono indiani, ha dichiarato Shailesh Rao, vicepresidente di Google per l’area Asia Pacifico, alla Conferenza TV.NXT che s’è tenuta a Mumbai la scorsa settimana.
Rao ha detto anche che il programma di revenue-sharing AdSense ha convinto molti produttori di contenuti indiani – da grossi operatori come Rajshri Productions, Yash Raj Films e Colors TV, a piccole aziende come Desimad – a usare YouTube.
Anche se deve il proprio successo allo scambio online di video amatoriali girati dagli stessi utenti, oggi YouTube si sta sempre più allargando sul mercato dei contenuti, grazie a una library molto più ricca.
Nell’archivio di YouTube è facile trovare numerosi film di Bollywood e i player sono sempre più convinti che grazie a questo canale i loro contenuti potranno raggiungere un maggior numero di teleutenti rispetto alla televisione.
“Il tempo medio di visione è di 30 minuti, che corrisponde alla durata media di una soap-opera televisiva in India”, ha detto Rao, aggiungendo che questo dato aumenta col passare dei giorni.
YouTube registra 450 milioni di utenti mensili a livello mondiale … In India l’audience è da 4 a 5 volte più grande di quella televisiva ed è in costante crescita.
Il manager ha commentato che “Due anni fa, prima che cominciassimo a trasmettere in streaming le partite della Premier League indiana, avevamo 10,5 milioni di utenti mensili. Oggi siamo arrivati a 23 milioni”.
Rao ha detto d’essere molto ottimista sul futuro del mercato asiatico dei contenuti digitali.
“L’India è un Paese molto creativo e sta esplodendo l’interesse degli imprenditori per internet”, che può contare su un vasto pubblico online.
In India ci sono, infatti, più di 100 milioni di persone collegate al web. Visto che la rete permette più della Tv di raggiungere quante più persone possibili, si comprende perché c’è un crescente numero di provider pronti a investire nella distribuzione online dei loro contenuti.