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Microsoft-Skype: in vista del via libera Ue, i concorrenti chiedono di separare i servizi VoIP da Windows

Unione Europea


L’unione tra il sistema operativo Windows -il più diffuso al mondo- e Skype, sarebbe pericolosa per la concorrenza nel settore della telefonia su internet. La Commissione europea, su richiesta del provider italiano di servizi VoIP Messagenet – potrebbe quindi pretendere la separazione dei due servizi, prima di autorizzare la fusione tra le due società.

Messagenet, secondo quanto riportato dal sito Euractiv, ha inviato una lettera a Bruxelles in cui ha espresso la preoccupazione che l’unione con Microsoft potrebbe incrementare la posizione dominante di Skype sul mercato della telefonia su internet e dei servizi associati, come le videochiamate.

L’accesso a Skype dal sistema operativo Windows – presente, secondo recenti stime, su circa il 77% dei Pc di tutto il mondo – sarebbe dunque lesivo per la competizione e andrebbe impedito.

La Ue, chiede quindi Messagenet, dovrebbe approvare il merger solo se le due società renderanno il servizio interoperabile rivelando, cioè, ai concorrenti le interfacce necessarie affinché i loro clienti possano parlare via internet con gli utenti Skype. Possibilità, questa, finora non prevista e la cui assenza, secondo il provider italiano, sarebbe alla base del mancato sviluppo dei servizi rivali.

 

La possibilità, per Skype, di aggiungere alla sua già ampia comunità di utenti anche quella di Microsoft avvantaggerebbe ulteriormente il provider VoIP: “Il primo effetto della fusione – si legge ancora nella lettera inviata alla Ue – sarebbe un approccio  ancora più rigido all’interoperabilità dei servizi Skype per escludere i competitor dal mercato”.

 

Microsoft ha messo sul piatto l’ingente cifra di 8,5 miliardi di dollari per comprare Skype e l’operazione è già stata approvata dalle autorità americane per la concorrenza a giugno. Resta ora da attendere il via libera della Commissione europea, che già nel 2009 obbligò la società a separare Windows dal Internet Explorer proprio per non sfavorire i browser concorrenti.

 

La lettera di Messagenet, che non sarebbe l’unica di questo tenore giunta alla Commissione – rientra nelle osservazioni inviate dalle aziende nell’ambito della consultazione pubblica avviata prima di approvare l’operazione. La decisione dovrebbe essere resa nota il 7 ottobre e la Ue “terrà in debito conto, come in ogni caso, le osservazioni giunte da terze parti”, ha comunicato la portavoce dell’antitrust Amelia Torres.

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