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Un nuovo colpo di scena sorprendente nella guerra della proprietà intellettuale in ambito mobile: Microsoft e Samsung hanno infatti annunciato un accordo per la condivisione dei brevetti, nel tentativo di arginare lo strapotere di Google nel settore dei sistemi operativi mobili.
Il gruppo asiatico – il maggiore produttore di smartphone Android ma impegnato anche sul fronte Windows Phone – ha accettato di pagare a Microsoft delle royalties per ogni dispositivo Android realizzato, smartphone o tablet che sia.
L’accordo, quindi, conferma che Microsoft aveva ragione a rivendicare la proprietà intellettuale di alcune parti del sistema operativo Android e, di sicuro, contribuirà a sminuire l’appeal di Android agli occhi dei produttori: Google, infatti, offre il sistema operativo su base gratuita. Ora invece, l’integrazione dell’Os avrà dei costi, almeno per Samsung, ma non solo. Anche HTC e Acer – anch’essi produttori di dispositivi basati sull’Os Google – hanno già concluso accordi simili con il gruppo di Redmond, con il gruppo taiwanese che ha accettato di versare all’azienda americana 5 dollari per ogni smartphone Android.
Samsung, già in guerra con Apple in 9 paesi, non poteva certo permettersi un nuovo fronte anche con Microsoft – per il quale produce telefonini basati su Windows Phone – soprattutto dopo l’acquisizione da parte di Google di Motorola Mobility. Anche se il gruppo di Mountain View lo ha seccamente smentito, i produttori di smartphone Android temono che l’accordo finirà per favorire Motorola.
“Sappiamo che alcuni commentatori e dirigenti – il Ceo di Google fra questi – si sono lamentati dell’impatto delle cause relative ai brevetti su Android e l’innovazione dei software”, hanno affermato i legali Microsoft Brad Smith e Horacio Gutierrez. “A loro diciamo questo: guardate a questo annuncio: se leader del settore come Samsung e HTC hanno accettato di entrare in questo accordo, non dovrebbe essere una chiara indicazione della strada da percorrere?”.
Non si è fatta attendere la risposta di Google, secondo cui questa è una tattica che Microsoft ha usato diverse volte: “non avendo avuto successo nel mercato smartphone, tentano di estorcere i profitti degli altri e di frenare il passo dell’innovazione”
Google ha fatto il suo ingresso nel settore dei sistemi operativi mobili due anni fa, offrendo ai produttori un Os gratuito e sperando di guadagnare dal maggiore utilizzo del suo motore di ricerca e dei suoi prodotti web sugli smartphone. Ma subito si è scatenata contro Android una feroce battaglia che verte sull’uso illecito delle tecnologie brevettate dai competitor.
Samsung e Microsoft non hanno reso noti i dettagli dell’accordo, limitandosi a chiarire che esso copre “un’ampia gamma dei rispettivi prodotti”.
Samsung, dal canto suo, ha un vasto portfolio di brevetti, che coprono però non tanto il software quanto i processi di produzione, i componenti come i chip e i prodotti hardware.
Samsung, inoltre, ieri ha annunciato un accordo con Intel per sviluppare un sistema operativo per i dispositivi mobili basato su Linux. Battezzato Tizen, l’Os dovrebbe essere disponibile per il primo trimestre 2012 e dovrebbe affrancare Intel da MeeGo, il sistema sviluppato con Nokia ma abbandonato dalla casa finlandese, che a breve lancerà il suo primo smartphone basato su Windows Phone Mango.
Riguardo, infine, la contrapposizione tra Apple e Samsung in Australia (leggi articolo Key4biz), la sentenza che potrebbe sancire il bando del tablet Galaxy 10.1 dal mercato dovrebbe arrivare la prossima settimana.