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Smartphone: il regolatore UK avvia consultazione su abusi e frodi nelle app

Regno Unito


Dopo aver ricevuto diverse segnalazioni riguardanti presunte anomalie nel conto telefonico, legate presumibilmente ai costi nascosti e ad altri abusi nelle app mobili, PhonepayPlus – l’organismo britannico di regolamentazione per i prodotti a valore aggiunto e i servizi acquistabili tramite bolletta fissa o mobile – ha deciso di avviare una consultazione pubblica di 10 settimane su una serie di orientamenti elaborati con l’industria con l’obiettivo di evitare eventuali irregolarità, proteggere i consumatori ed evitare che la sfiducia limiti le possibilità di sviluppo del mercato.

 

Le cosiddette ‘app’ possono essere considerate la killer application della telefonia mobile di terza generazione – un po’ come gli sms sono stati per il Gsm – e non ci sono dubbi sul fatto che questi programmini, scaricabili dagli store virtuali dei produttori degli smartphone, abbiano rivoluzionato il modo di consumare e pagare i contenuti digitali, aprendo anche la strada a un mercato molto importante per l’economia, e in forte crescita. Per comprenderne gli sviluppi – sia in termini di opportunità che di minaccia – PhonepayPlus ha lavorato a stretto contatto con i provider, elaborando un ‘codice di condotta‘ volto ad assicurare che gli eventuali abusi non abbiano un impatto negativo sui consumatori o anche su chi sviluppa programmi legittimi e servizi digitali innovativi.

Il Codice di condotta è entrato in vigore il 1 ° settembre, accompagnato da una guida non vincolante che identifica diversi rischi, inerenti in particolare le cosiddette app ‘freemium’, inizialmente gratuite ma che richiedono poi l’acquisto di funzionalità aggiuntive il cui prezzo spesso risulta poco chiaro. Sotto la lente di PhonepayPlus anche il problema del credito che scade senza che gli utenti siano avvisati e l’hijacking dei dispositivi per inviare messaggi dal prezzo molto alto.

La consultazione include anche una proposta per richiedere l’inserimento di una password ogni volta che viene acquistato un bene virtuale all’interno di un’app, così da evitare che i bambini facciano lievitare la bolletta.

 

“I problemi hanno riguardato principalmente Android e le altre piattaforme open source”, spiega PhonepayPlus, sottolineando che Google è altrettanto preoccupata di questi sviluppi, dal momento che tali attività illecite violano anche i termini e le condizioni imposte dalla società agli sviluppatori.

Uno dei casi recenti più eclatanti ha riguardato l’app “Better Battery“, che sosteneva di ottimizzare i consumi della batteria del telefonino ma in realtà abbonava di nascosto gli utenti a un servizio video e abilitava il telefono all’invio e alla ricezione di costosi messaggi. Allo sviluppatore è stata comminata una multa di 135 mila sterline e il tribunale ha imposto il risarcimento degli utenti truffati.

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