Mondo
Si è aperta oggi a Nairobi la sesta edizione dell’Internet Governance Forum che, fino al 30 settembre, vedrà impegnati delegati da tutto il mondo in rappresentanza di governi, imprese, comunità tecniche e organizzazioni della società civile per discutere di cyber-sicurezza, diversità, libertà di espressione, risorse base di Internet e futuro dell’Internet Governance.
Il summit, dal titolo ‘Internet come catalizzatore per il cambiamento: accesso, sviluppo, libertà e innovazione‘, nasce sotto l’egida delle Nazioni Unite e vede la partecipazione di un centinaio di Paesi.
Neelie Kroes, Commissario Ue per la Digital Agenda, intervenendo a Nairobi ha sottolineato gli aspetti rivoluzionari di internet: “Sta cambiando il mondo” e non solo dal punto di vista economico. La rete è “una piattaforma stupefacente per l’innovazione e un potente veicolo per i diritti umani e libertà fondamentali”.
Il Commissario ha, quindi, ribadito la propria visione di internet, che lei chiama “Internet essentials“, che aveva già avuto modo di presentare nella riunione di alto livello dell’OCSE tenutasi a giugno.
Si tratta di alcuni principi chiave per Internet sintetizzati nell’acronimo ‘Compact‘: maggiori responsabilità civili, rete Multi-stakeholders, a favore della democrazia (Pro-democracy), basata su una solida Architettura, che ispiri la Fiducia (Confidence) degli utenti e sia governata in modo Trasparente.
Per la Kroes si tratta il Compact offre una serie di guidelines da tener presenti nelle policy che riguardano internet in Europa e nelle relazioni con altri Paesi extraeuropei.
Il Commissario sottolinea poi che Compact può essere usato per guidare interventi pubblici o privati riguardanti il cyberspace.
Uno dei principi è infatti che internet deve ispirare fiducia e per questo è necessario garantire sicurezza e rispetto della privacy per tutti, non solo per chi ha competenze tecniche o maggiori disponibilità economiche.
La Ue sta lavorando in diverse direzioni per raggiungere questi obiettivi. Sono, infatti, oggetto di revisione anche le norme Ue sulla protezione dei dati personali per renderle più chiare e adatte a un mondo sempre più globalizzato e connesso.
La rete deve essere un ambiente sicuro anche per i bambini per questa ragione la Commissione sta lavorando a nuove regole per proteggere i minori da fenomeni quale il bullismo o dai predatori sessuali.
Senza tralasciare i necessari provvedimenti per tutelare la rete da eventuali attacchi all’informazione e alle reti.
Il metodo Compact, ha detto la Kroes, può essere usato anche per guidare le decisioni su come internet deve essere governato: “Sono sempre stata a favore di un approccio trasparente e multistakeholder”.
“Coinvolgere tutte le parti interessate e incoraggiare una autoregolamentazione chiara e responsabile porterà beneficio a tutti”, evitando però che interessi privati possano avere la meglio su quelli pubblici o ‘porsi addirittura al di sopra della legge’.
La Kroes si riferisce in particolare all’IANA (Internet Assigned Numbers Authority) che deve essere protetta da conflitti di interesse e interagire efficientemente con la Governmental Advisory Committee.
Spesso nei dibattiti la ricerca di alcune guidelines per il web è stata additata come intenzione di ‘regolamentare internet’. “Ma non si tratta affatto di questo“, ha indicato la Kroes.
Il mondo virtuale deve essere tutelato allo stesso modo del mondo reale per garantire il rispetto dei diritti fondamentali e difendere il mercato dai monopoli.
La rete è sempre più parte del quadro economico e sociale, per cui è necessario che le autorità pubbliche abbiano un ruolo ‘modesto’ ma non ‘passivo’. “Internet va sostenuto e protetto ma non ucciso“. Una ragione in più per capire che bisogna evitare la frammentazione e favorire un approccio globale coerente. La Kroes ha quindi evidenziato la necessità di trovare un’intesa tra i diversi punti di vista del Consiglio d’Europa, del G8, dell’OCSE.
“Abbiamo portato il Compact sul tavolo delle trattative e siamo aperti ad ascoltare le istanze degli altri”. Convinti però, ha detto ancora, che l’adozione di norme internazionali vincolanti non possa essere la risposta appropriata ai problemi di internet. Tuttavia non possiamo escluderlo per il futuro. Del resto, ha spiegato la Kroes, le leggi sono alla base della democrazia e non possiamo non considerare questa possibilità anche per internet.
A Nairobi il Consiglio d’Europa presenterà i Documenti approvati venerdì per difendere una rete universale, stabile e aperta quale strumento atto a proteggere la libertà d’espressione online e l’accesso all’informazione (Leggi Articolo Key4biz).
Probabilmente si discuterà anche della recente proposta avanzata da Russia, Cina, Uzbekistan, e Tajikistan di istituire un “codice di condotta” per Internet alle Nazioni Unite, o di quella di India, Brasile e Sudafrica che vorrebbero creare un “nuova entità globale” all’interno dell’ONU per legiferare riguardo alla rete.