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Internet Governance: a Nairobi il Consiglio d’Europa presenta 10 Principi per garantire la libertà di informazione online

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Si apre domani a Nairobi il Forum sulla Governance di Internet (27-30 settembre). Nell’occasione dell’importante appuntamento internazionale, al fine di discuterne insieme ad altri attori della rete, il Consiglio d’Europa presenterà i Documenti approvati venerdì per difendere una rete universale, stabile e aperta quale strumento atto a proteggere la libertà d’espressione online e l’accesso all’informazione.

 

Si tratta di due raccomandazioni e due dichiarazioni che avviano un quadro di cooperazione con gli Stati membri, per difendere la libertà d’espressione online, anche laddove venisse minacciata da interferenze o interruzioni sulla rete; proteggere e promuovere l’universalità, l’integrità e l’apertura di Internet,.

Fondamentale, secondo il Consiglio d’Europa, che gli Stati collaborino per la stesura di un piano d’urgenza contro le minacce di internet, condividano le informazioni per evitare e /o gestire i maggiori incidenti transfrontalieri che riguardano il web.

 

Il Consiglio dei Ministri ha, quindi, adottato 10 Principi chiave per la governance di internet che gli Stati membri dovranno impegnarsi a rispettare in ambito nazionale e internazionale: tutela dei diritti umani, della democrazia e dello Stato di diritto; multistakeholder governance; responsabilità degli Stati; rafforzamento del potere di azione degli utenti internet; universalità; integrità; gestione decentralizzata; standard aperti, interoperabilità e natura end-to-end della rete; open network; diversità culturale e linguistica.

 

Il Consiglio d’Europa ha anche raccomandato d’adottare un concetto dei media nuovo ed allargato e riconoscere che le reti sociali, i giochi online o i siti di denuncia devono rispettare l’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti umani.

La Raccomandazione definisce una serie di criteri che bisognerà tenere in conto per offrire una risposta graduale e differenziata ai diversi attori, in funzione del loro ruolo nella produzione e distribuzione di informazioni o contenuti e nella gestione di applicazioni destinate a facilitare la comunicazione di massa, comprese le piattaforme e le applicazioni per esperienze interattive basate sui contenuti.

 

Si preferisce sollecitare gli Stati a una forma di autoregolamentazione e i nuovi media a rispettare senza costrizioni le regole giornalistiche.

Il Consiglio d’Europa mette anche in guardia da forti concentrazioni sul mercati media, per garantire che l’utente possa sempre godere di sufficiente livello di pluralismo, diversità dei contenuti e scelta.

 

In fine, nella Dichiarazione sulla libertà d’espressione, per quanto riguarda i nomi di dominio e le stringhe dei nomi, il Consiglio d’Europa ha espresso la propria preoccupazione per quanto riguarda quegli Stati che in questo senso hanno preso provvedimenti restrittivi per evitare l’uso di alcune parole.

L’organo ha precisato che le norme sulla libertà d’espressione si applicano anche ai nomi di dominio e alle stringhe dei nomi, cosa alquanto importante in vista dell’estensione dello spazio dei nomi di dominio che dal 2012 potrà includere anche espressioni generiche.

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