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Le case sono sempre più dotate di dispositivi che consentono di vivere in modo totalmente nuovo l’esperienza televisiva. Si stanno realizzando le speranze di chi aveva previsto l’inevitabile crescita della Tv Everywhere.
Secondo il Report ‘Digital Video: Three Screens and Beyond‘ di Parks Associates, il 15-30% delle abitazioni dell’America del Nord e dell’Europa Occidentale collegate alla banda larga sono interessate a soluzioni di Tv Everywhere. Quasi il 30% di queste famiglie è attenta ai servizi che gli permettono di vedere i programmi Tv su molteplici dispositivi, compresi tablet, smartphone e device connessi.
I Paesi maggiormente interessati a questo tipo di servizi sono l’Italia e la Spagna rispetto alla Germania o agli Stati Uniti.
Riguardo alla domanda statunitense John Barrett, direttore delle ricerche di Parks Associates, ha sottolineato che “Negli Usa, Netflix Watch Instantly sta avendo un grosso impatto sulla visione televisiva. Il 22% delle case dotate di connessione broadband usa questo servizio. Una percentuale superiore rispetto a quella che considera chi preferisce usare i negozi Blockbuster”.
Il ricercatore crede che i provider di servizi potranno usare la Tv Everywhere per aumentare gli utenti internet e attrarre gli abbonati della pay-Tv, consolidando così il business degli operatori mobili e degli Isp.
Stando alle cifre raccolte, quasi il 15-30% delle case collegate alla banda larga è infatti disposta a pagare tariffe aggiuntive per avere questo tipo di servizi.
Tuttavia, da un punto di vista strettamente commerciale, Parks Associates avverte che rendere le soluzioni multi-screen e di streaming disponibili a un maggior numero di utenti, consentirà di mantenere e aumentare gli abbonati ma allo stesso tempo limiterà la capacità di fare direttamente ARPU.
Non si possono infatti prevedere prezzi aggiuntivi per la Tv Everywhere almeno fino a quando tutti offriranno questi servizi gratuitamente.
“E’ quello che in economia si chiama il dilemma del prigioniero“, ha commentato Barrett.
Se un player offre questi servizi in modalità free tutti saranno costretti ad allinearsi per evitare l’emorragia di abbonati.
Barret ha quindi citato il caso di Fox che ha recentemente eretto una barriera sui propri contenuti mettendoli a pagamento e limitando l’accesso online per gli abbonati della pay-Tv. La conseguenza è però stata di far aumentare la pirateria dei propri show sui siti torrent, evidenziando così la difficoltà a realizzare modelli a pagamento per i video multi-screen.