Hewlett-Packard ‘naviga a vista’: gli azionisti avviano class action contro i vertici del gruppo

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Spin off dei pc e focus sui software non stanno portando bene alla società. Secondo gli analisti si naviga a vista e questo spaventa il mercato.

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Cresce il malcontento tra gli azionisti di Hewlett-Packard. La scorsa settimana negli Stati Uniti è stata avviata una class action, con la quale accusano i vertici del gruppo di aver diffuso false informazioni agli investitori.

Le accuse sono direttamente rivolte al direttore generale Léo Apotheker e alla responsabile finanziaria Cathy Lesjak e riguardano gli ultimi nome mesi di attività del gruppo, durante i quali i due manager si sarebbero guardati bene dal comunicare che il modello di business di HP non stesse funzionando e che la società era incapace di trarre vantaggi strategici dall’ampio portfolio di prodotti e servizi.

 

Secondo questi azionisti, i dirigenti non hanno “giustificazioni ragionevoli per le loro dichiarazioni ottimistiche sul rilancio di HP (…) e la capacità della compagnia di realizzare obiettivi di crescita nel lungo termine”.

 

In un anno, il numero uno al mondo nel business dei pc, ha rivisto al ribasso per ben tre volte le proprie previsioni di crescita.

 

Questa denuncia fa seguito alla brusca decisione di cambiare il modello di business della società. Il mese scorso ha, infatti, comunicato il ritiro dal mercato dei tablet, sei settimane dopo aver lanciato il TouchPad, e la separazione dell’attività di microinformatica, per concentrarsi maggiormente sulla produzione dei software. In seguito a questa notizia, il titolo è crollato del 20% a Wall Street

Da allora la situazione non è migliorata e gli investitori continuano a non comprendere la strategia dell’azienda californiana.

 

“Gli investitori sono esasperati“, commentavano la settimana scorsa in una nota gli analisti finanziari di Sanford C. Bernstein. Oltre all’incertezza generata dal progetto di spin off della divisione Pc, che genera quasi il 30% del fatturato e il 17% degli utili operativi di Hewlett-Packard, i mercati sono scettici in merito all’acquisto dell’editore britannico di software Autonomy e soprattutto sul prezzo pagato, 10,2 miliardi di dollari, che stima la società 10 volte di più del proprio fatturato, un livello molto superiore alla media delle operazioni di questo settore.

La stragrande maggioranza dei principali azionisti di HP sono contrari a questa trattativa”, hanno assicurato gli analisti di Sanford C. Bernstein.

 

In un contesto di mercato già fortemente complicato dalla crisi economica, gli esperti vedono poche possibilità che il titolo riprenda quota.

“I vertici di Hewlett-Packard danno l’impressione di navigare a vista“, ha commentato un’analista, “e non c’è niente di peggio per spaventare i mercati”.

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