Europa
Sommersa dalle critiche, Apple è stata costretta a ritirare dall’App Store francese l’app ‘Ebreo o non ebreo?’, un’applicazione decisamente ‘politically uncorrect’ che ha sollevato un mare di polemiche nel paese.
“L’applicazione è contraria alla legislazione locale e non è più disponibile sull’App Store in Francia”, ha dichiarato laconicamente il portavoce del gruppo californiano, Tom Numayr, all’agenzia France Press.
Venduta a 79 centesimi da circa un mese, l’applicazione offriva una lista di 3.500 personalità di origine o religione ebraica e aveva suscitato l’indignazione delle associazioni che si battono contro il razzismo e dei giovani del Partito socialista.
Il suo ideatore, Johann Levy, descriveva così l’app: “Catalogate per voi, migliaia di personalità ebraiche (da parte di madre), ebraiche ‘per metà’ (da parte di padre) o convertite”.
Raggiunto sempre dall’AFP, Levy ha spiegato di essere anche lui di religione ebraica e che l’intento della ‘lista’ era quello di instillare un ‘sentimento di orgoglio’ nelle persone di origine ebraica quando avessero constatato che anche la tale celebrità o uomo d’affari apparteneva alla loro stessa religione.
Nei giorni scorsi, invece, aveva destato curiosità il fatto che Apple avesse accettato nel suo App Store il gioco ‘Phone Story‘, che denunciava, sottoforma di applicazione ludica, il ‘lato oscuro’ dello smartphone più popolare, ossia lo sfruttamento dei lavoratori, spesso minori, che contribuiscono alla sua realizzazione.
“Segui il viaggio del tuo telefono intorno al mondo, e combatti le forze del mercato in una spirale di obsolescenza pianificata”, spiega Molle Industria, il collettivo italiano che sta dietro, insieme ad altri, alla realizzazione del gioco.
Phone Story, sottolineano, è un gioco che tenta di provocare una riflessione critica sul fatto che sotto la superficie lucida dei nostri gadget elettronici, dietro la loro interfaccia pulita, si nasconde il prodotto di una preoccupante catena di fornitura che si estende in tutto il mondo.
Phone Story rappresenta questo processo con quattro giochi educativi che rendono il giocatore simbolicamente complice dell’estrazione del coltan in Congo, del lavoro in outsourcing in Cina, dei rifiuti elettronici in Pakistan e delle manie consumistiche in Occidente.
Con grande sorpresa dei suoi creatori – tra cui figurano anche Yes Lab – il gioco era stato accettato su iTunes. Ma la gloria (per Apple) è durata poco, perché la società ha provveduto immediatamente al suo ritiro, giustificando la sua decisione con la presunta infrazione delle condizioni imposte agli sviluppatori, tra cui quella sulla ‘rappresentazione dei maltrattamenti sui bambini’ e la presenza di contenuti ‘scioccanti’ nell’applicazione.
Tutti proventi del gioco, in vendita a 79 centesimi, sarebbero andati a finanziare organizzazioni che combattono gli abusi delle grandi corporation.
“Vogliamo mettere queste problematiche nelle mani degli utenti, all’interno di questi apparecchi che noi tutti amiamo usare ma che sono all’origine di un ciclo distruttivo”, hanno concluso Paolo Pedercini e Michael Pineschi, membri del collettivo Molle Industria.