Italia
Si chiuderanno nelle prossime ore i termini per la presentazione delle domande per partecipare gratuitamente al beauty contest, diversamente da quanto invece sta avvenendo con l’asta per il dividendo digitale esterno. Si tratta di sei frequenze televisive per realizzare nuove reti del digitale terrestre.
Sulla data esatta di consegna delle domande ci sono ancora dubbi: il Ministero ha detto agli operatori che i plichi vanno consegnati entro oggi 5 settembre. Sulla Gazzetta ufficiale si fissa, però, come termine le ore 12 del sessantesimo giorno della pubblicazione del bando: occorre partire dal giorno successivo e, quindi, il termine scadrebbe a mezzogiorno di domani.
Il sistema adottato, che è appunto interamente gratuito, ha sollevato diverse polemiche e non solo dall’opposizione (Leggi Articolo Key4biz), sia per il mancato introito in un momento delicato per le finanze del Paese, sia per le modalità della competizione che avvantaggerebbero c.
Sabato sera è stato definitivamente bocciato in commissione Bilancio al Senato l’emendamento proposto dal Pd alla manovra per evitare l’assegnazione gratuita.
“Nella manovra bis è avvenuto ciò che tragicamente si poteva temere: bocciato il nostro emendamento finalizzato a far pagare le frequenze televisive nel passaggio al digitale; bocciato l’emendamento teso a ridare risorse al fondo per l’editoria. E’ l’esempio più evidente del conflitto d’interessi”. Ha detto in una nota il senatore del Pd Vincenzo Vita.
“Le tv di Berlusconi – dice Vita – riceveranno gratis un bene pubblico e prezioso come l’etere, cento testate no profit, cooperative, politiche, rischiano di chiudere i battenti. E’ uno scandalo italiano contro il quale si combatterà una battaglia dura e tenace. E’ impressionante poi che il governo in commissione non abbia sentito neppure l’esigenza di spendere due parole per spiegare il perché di un simile misfatto. E’ scandaloso e ci riporta al Medioevo fare una donazione al presidente del Consiglio tartassando i ceti medi e popolari. Neanche lo sceriffo di Nottingham avrebbe osato tanto”.
La norma avrebbe dato un gettito di 1-2 miliardi di euro.
Prevedibile la discesa in campo di Rai e Mediaset che possono concorrere per le due frequenze del lotto B, riservato agli operatori già presenti sul mercato del digitale terrestre, insieme a Telecom Italia Media, che ha però impugnato il bando davanti al Tar del Lazio. Per l’assegnazione del punteggio, oltre al piano tecnico e al piano commerciale, sarà presa infatti in considerazione la struttura d’impresa.
Un aspetto, quest’ultimo, che vede svantaggiata TI Media rispetto alle due concorrenti. Ragione per cui la rete avrebbe voluto concorrere per il lotto A, che raccoglie tre frequenze nazionali da assegnare ai new entrant. Di questi fa parte Sky, che per indicazione della Commissione Ue può però concorrere per un solo multiplex e per cinque anni non potrà offrire canali a pagamento.
Anche Sky l’anno scorso ha presentato ricorso, come Ti Media, ma l’assenza di una richiesta di sospensiva non dovrebbe mettere in dubbio il prosieguo della gara.
Adesso la piattaforma satellitare che fa capo alla News Corp di Rupert Murdoch ha impugnato al Tar Lazio, con una serie di motivi aggiunti al precedente esposto il Bando e il Disciplinare di gara del beauty contest e tutti gli atti precedenti, compresa la delibera 427/2009 dell’Agcom che ha fissato la procedura per assegnare le frequenze nazionali e il Regolamento del 2010 sull’assegnazione delle stesse. L’operatore contesta, tra l’altro, il fatto di poter concorrere a una sola delle tre frequenze del lotto A – fatto salvo il tetto di un multiplex fissato dalla Ue – il vantaggio concesso dal Bando e dal Disciplinare ha chi già opera sulle frequenze terrestri, penalizzando i nuovi entranti e la mancanza di trasparenza sui criteri della ripartizione tra i tre lotti delle frequenze da assegnare
Per gli altri concorrenti nel blocco A si fanno i nomi di Prima Tv del gruppo di Tarak Ben Ammar, oltre a Europa 7, TivùItalia e H3G. In palio, infine, anche una frequenza Dvb-T per la trasmissione della Tv mobile.
Il beauty contest è finito anche nel mirino delle associazioni di consumatori e delle tv locali, costrette a cedere alcune frequenze alle compagnie telefoniche per un indennizzo definito ‘irrisorio’.
L’assegnazione gratuita decisa dal ministero discende dall’esigenza, dettata dall’Unione europea, di aprire il mercato a nuovi operatori, condizione per chiudere la procedura d’infrazione aperta nel 2006 nei confronti dell’Italia.
Il Ministero ha deciso per una gara non a pagamento perché le frequenze in questione erano già di alcune società televisive, ma sono state restituite allo Stato che le ha rimesse in ordine, come richiesto dalla Ue, per permettere anche a nuove società di entrare nel digitale terrestre. Del resto, da quando l’Agcom ha prodotto il bando di gara nel 2009, le polemiche e i ricorsi non sono mancati.
Secondo gli operatori minori, però il mercato difficilmente diventerà più concorrenziale, anche perché le frequenze destinate a Rai e Mediaset vengono considerate le migliori, in quanto coprono l’intero territorio nazionale (ma secondo la delibera dell’Autorità tutte le frequenze coprono l’80% del territorio) e non risentirebbero di interferenze. Difficile stabilire i tempi per l’assegnazione dei multiplex, che non potranno essere venduti a terzi per cinque anni dalla data dello switch-off digitale. Dopo la pubblicazione dei nomi dei concorrenti, verrà nominata una commissione di tre componenti, che si avvarrà di un advisor. I tempi della procedura varieranno in funzione del numero delle domande, ma è presumibile che il lavoro venga concluso ad inizio 2012.
La transizione al digitale, intanto, va avanti: il calendario stilato dal Ministero dello Sviluppo non subisce modifiche, per ora, nonostante le richieste di rinvio di alcune regioni, in particolare della Toscana, dove lo spegnimento dell’analogico è previsto dal 7 novembre al 2 dicembre. Secondo il Piano dell’Agcom, approvato in agosto, saranno disponibili 18 frequenze per almeno 70-80 emittenti locali. Attenzione: otto di queste sono utilizzate dalla Francia in Corsica, perciò, non si potrà trasmettere da alcuni siti, con ulteriore penalizzazione delle tv locali interessate.
Per la tv locali liguri esiste il problema delle sette frequenze usate dalla Francia in Costa Azzurra, tra le 18 riservate alle tv locali. Non mancano problemi anche nelle regioni già passate al digitale. Un problema che riguarda tutte le regioni è l’esistenza di filtri installati in passato in molte antenne condominiali per migliorare la ricezione da un trasmettitore, escludendone altri. Con il passaggio al digitale tali filtri impediscono la visione di molti canali.