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Dopo 131 anni chiude l’agenzia neozelandese NZPA. L’informazione viaggia sempre più sul web

Nuova Zelanda


Domani sera l’agenzia di stampa nazionale della Nuova Zelanda NZPA chiuderà i battenti, dopo 131 anni di attività. Ultima vittima della crisi che ha colpito la carta stampata in un mercato completamente mutato dall’arrivo dell’informazione online.

La New Zealand Press Association (NZPA) era stata creata nel 1880 con il nome di United Press Association, prima di cambiare nome nel 1942.

Al vertice della propria attività, tra gli anni ’80 e ’90, vantava 70 giornali neozelandesi abbonati ai propri servizi e disponeva di agenzie a Londra, Sydney, New York, Washington e Singapore, oltre a impiegare più di 100 giornalisti, ridotti ora a 42, che da domani andranno in pensione.

Negli ultimi anni, la carta stampata neozelandese ha subito profondi cambiamenti e i giornali sono ormai detenuti da due grossi gruppi, Fairfax e APN News and Media, entrambi australiani.

I giornali dello stesso gruppo condividono il materiale, riducendo la necessità di un servizio di notizie. Il colpo di grazia è arrivato ad aprile quando Fairfax (che in Australia pubblica fra l’altro il Sydney Morning Herald, The Age e l’Australian Financial Review, e in Nuova Zelanda controlla più di 70 giornali) ha disdetto il proprio abbonamento.

Gli editori stanno investendo massicciamente in internet e hanno sempre meno bisogno di NZPA, ha commentato amaramente il caporedattore Kevin Norquay.

In 131 anni l’agenzia ha coperto eventi chiave della storia nazionale, da quando la Nuova Zelanda per prima al mondo ha dato il voto alle donne nel 1893, alla conquista dell’Everest nel 1953 da parte di uno dei suoi cittadini più celebri Edmund Hillary, allo scontro con Washington con la messa al bando delle navi nucleari Usa dai suoi porti nel 1985.

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