Francia
Niente da fare per Free: il ministro francese dell’Industria Eric Besson ha ritenuto inammissibile la richiesta dell’operatore mobile di posticipare al prossimo anno il pagamento delle licenze di quarta generazione.
“La richiesta non può essere accettata perché la legge non lo consente” ha chiarito Besson, sottolineando che “la legge finanziaria dice molto chiaramente che le frequenze di quarta generazione devono essere pagate entro quest’anno”.
Anche il governo francese, come quello italiano, conta di ottenere dall’asta delle frequenze un introito di circa 2,5 miliardi di euro, in linea con “quello che hanno fatto tutti gli altri grandi paesi europei”.
Il ministro ha anche escluso che l’attribuzione delle licenze sia legata alla localizzazione dell’impiego in Francia, così come rivendicato dal sindacato CFE-CGC/Unsa, che ha depositato un ricorso in questo senso al Consiglio di Stato. “La Ue ce lo impedirebbe e noi ci saremmo tirati la zappa sui piedi perché vorrebbe dire, ad esempio, che France Telecom non potrebbe ottenere contratti in Europa”, ha aggiunto il ministro.
Anche Free ha depositato un ricorso al Consiglio di Stato per contestare le modalità di attribuzione delle frequenze 4G. L’operatore si oppone al pagamento immediato delle licenze imposto dalle regole per la candidatura, dal momento che si tratterebbe di una clausola discriminante, che andrebbe a favorire i gruppi maggiori rispetto ai concorrenti. Il ricorso sarà valutato il 30 agosto.
Un altro operatore, Bouygues Telecom, ha ugualmente fatto ricorso al Consiglio di Stato all’inizio di luglio ritenendo che il 4G creerebbe interferenze con la Tv digitale.