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Anonymous: smentita la partecipazione all’attacco alla Polizia Postale. Arrestato presunto ‘portavoce’ degli hacktivisti

Regno Unito


La polizia britannica ha arrestato un ragazzo di 18 anni sospettato di essere il ‘portavoce’ dei gruppi hacker Anonymous e LulzSec, che da diversi mesi hanno preso di mira istituzioni e aziende in giro per il mondo. Non ci sarebbero, tuttavia, loro dietro l’attacco al CNAIPIC, il Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche della Polizia Postale italiana.

Attraverso una nota diffusa in rete, il gruppo ha fatto sapere di essere estraneo alla violazione dei server del CNAIPIC, attività che, secondo Anonymous, sarebbe da attribuire esclusivamente all’operato della crew Nket Load.

Gli hacktivisti, insomma, hanno scaricato quella che ritengono una cellula che avrebbe agito per proprio conto: “…non siamo in possesso dei file sottratti allo Cnaipic né siamo a conoscenza delle tecniche utilizzate per entrare nei server”, affermano, sostenendo di non possedere alcun file che provi le accuse rivolte da Nket Load agli investigatori dell’anticrimine informatico.

 

Continua intanto l’offensiva delle forze dell’ordine nei confronti delle persone presumibilmente collegate alle attività dei due gruppi, con l’arresto di un ragazzo nelle Isole Shetland.
“L’uomo arrestato – spiga la polizia britannica in una nota – è sospettato di essere legato alle attività criminali dei gruppi Anonymous e LulzSec e utilizza lo pseudonimo di +Topiary+”.

A giugno era stato arrestato un altro ragazzo di 19 anni, Ryan Cleary, poi rilasciato dietro condizioni. Contro di lui 5 capi d’accusa, tra cui quello di aver attaccato il sito dell’agenzia britannica degli affari criminali (Serious Organised Crime Agency, l’equivalente britannico dell’FBI).

 

La settimana scorsa, quindi, sedici persone sono state arrestate negli Stati Uniti e altre 5 in Europa (1 nel Regno Unito e 4 in Olanda) sempre nell’ambito delle indagini legate alle attività del gruppo ‘Anonymous’.

Due giorni dopo, i 2 gruppi hanno ribadito la loro intenzione di continuare la loro battaglia contro le aziende e i governi, sostenendo di essere in possesso di importanti documenti della Nato.

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