Italia
Moratoria ‘de facto’ fino a novembre per il regolamento dell’Agcom sul diritto d’autore online. Ma anche colloquio costante con il popolo del web e consultazione chiesta alla Commissione Ue.
Sono alcuni dei punti salienti della nuova audizione in Senato del Presidente dell’Autorità Corrado Calabrò, questa mattina in Settima e Ottava Commissione Trasporti e Comunicazioni, sul nuovo schema stilato dall’Autorità.
“La nostra proposta – ha spiegato Calabrò – ha una base giuridica solida e fondata. Tuttavia abbiamo adottato uno schema iper-garantista e blando, proprio perché c’é un tale intreccio di diritti e libertà. Volevamo eliminare ogni minimo dubbio sull’essere gli ‘sceriffi del web'”.
L’atteggiamento dell’Autorità è quanto più aperto alle sollecitazioni, con una nuova consultazione pubblica aperta fino al 15 settembre. Inoltre, ha commentato il presidente dell’Agcom, “il consiglio ha deciso venerdì di notificare il nostro schema alla Commissione Europea, che ha 90 giorni dalla notifica per farci pervenire le sue osservazioni. Vogliamo che il testo non sia nemmeno un centimetro oltre l’orizzonte comunitario. Non riteniamo che lo sia, ma vogliamo il vaglio della Commissione“.
Di fatto, così risolve anche il problema della moratoria richiesta da più parti nei giorni scorsi, perché a questo punto “un testo definitivo non sarà pronto prima di novembre“. Lo schema, prosegue Calabrò, è stato “inviato anche al WIPO, l’organismo per la tutela dei diritti d’autore a Ginevra, per un parere di respiro internazionale“. Intanto “la consultazione formale procede per iscritto o con incontri, ma ancora non è arrivato nulla”.
Ed è continuo il dialogo con il popolo del web, su Twitter, Facebook o sul sito dell’Autorità, che proprio grazie alle segnalazioni ha corretto sul testo un errore tecnico (“50 caratteri” anziché “50 parole” per le segnalazioni di reclamo).
Il 21 luglio, le Associazioni promotrici della Campagna informativa contro la Delibera dell’Agcom sul diritto d’autore sitononraggiungibile.it (Adiconsum, Agorà digitale, Altroconsumo, Assoprovider, Assonet e Studio Legale Sarzana) avevano inviato una Lettera ai Presidenti e ai Membri delle Commissioni Istruzione Pubblica e Comunicazioni del Senato per ribadire la necessità che l’Agcom accogliesse la moratoria sulla delibera in tema di diritto d’autore, in attesa che sia lo stesso Parlamento a decidere in merito.
“Se non sarà modificato durante le consultazioni estive, Agcom diventerebbe arbitro unico di tutti i contenuti presenti sulla Rete, rischiando di mettere in pericolo principi fondamentali come giusto processo, libertà di espressione, di informazione, diritto di accesso alla conoscenza e la libertà di impresa” , aveva dichiarato l’associazione radicale Agorà Digitale, tra gli organizzatori della protesta in Rete contro la delibera Agcom.
“E’ chiaro che c’è bisogno di una riforma delle regole che ci permettono di condividere contenuti in Rete: è impensabile applicare le norme previste dall’Autorità senza prima riformare la legge sul diritto d’autore, che ha 70 anni ed è obsoleta rispetto ai cambiamenti della società dell’informazione”.