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Motori di ricerca: ecco perchè sbaglia chi crede che Microsoft venderà Bing

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Secondo molti osservatori, Microsoft dovrebbe mettere in vendita la divisione Online Services Division (OSD), che si occupa del motore di ricerca Bing e dell’advertising e che nell’ultimo anno fiscale ha registrato perdite per 2,6 miliardi di dollari.

Spiega però Mary Jo Foley sul sito RedmondMag.com che nonostante le forti perdite della divisione, Steve Ballmer & Co sono ancora ‘Bingofili’ e non solo per quella che la giornalista, autrice del blog ‘All about Microsoft’ chiama “l’ossessione di Google’.
Ci sono molti fattori che spingono il gruppo a immettere denaro nella divisione e, soprattutto, in Bing. Innanzitutto, Microsoft considera Bing più che un semplice motore di ricerca indipendente: per loro è fondamentale per la vendita della piattaforma Windows Phone 7. C’è già un bottone Bing in ogni dispositivo basato sul sistema operativo di Redmond e nella prossima versione dell’Os, Mango, ci saranno ancora più funzioni dedicate.

Bing Vision, l’equivalente di Google Goggles, che permette la scansione di codici a barre, QR, Libri, CD e altro ancora per poi trovare le informazioni su internet, è già integrato in Mango, così come Bing Audio, che consente di registrare una piccola porzione audio di una canzone e di fornirci l’autore e il titolo del brano oltre che un collegamento diretto al Marketplace per acquistare la canzone.

C’è anche Bing Local Scout, una funzione che permette di vedere qualsiasi cosa sia vicina a noi – edifici importanti, negozi, ristoranti, hotel – e di reperire  anche i loro indirizzi.

Bing è anche una funzionalità integrante del prossimo servizio Windows Live TV, che dovrebbe essere disponibile entro l’autunno e integrerà il sensore Kinect. Microsoft sta usando il motore di ricerca per permettere agli utenti del servizio – che unisce IPTV e Xbox Live – di cercare programmi Tv, film e musica con la voce.

Bing è anche integrato nella piattaforma NuAds, che Microsoft sta proponendo agli inserzionisti alla ricerca di nuovi strumenti per consentire l’interazione tra gli utenti e il loro brand in Tv.

Molto probabile anche una più stretta integrazione tra Bing e Windows 8: visto che la nuova versione del sistema operativo includerà un’App Store gli utenti avranno bisogno di un motore di ricerca per cercare le app nel marketpalce.

“Anche se molti considerano Bing come un distante competitor di Google, Microsoft lo considera un asset che verrà integrato in un numero sempre maggiore di prodotti. Quelli che pensano che la società abbandonerà Bing o lo venderà al migliore offerente, si sbagliano: non accadrà ora né nel breve periodo”, conclude la Foley.

Eppure, secondo molti osservatori, la vendita di Bing farebbe bene a Microsoft e ai suoi investitori e in più potrebbero essere molte le società interessate ad acquistarlo – tra queste vengono citate anche Apple e Facebook – a un prezzo che potrebbe aggirarsi intorno agli 11 miliardi di dollari.

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