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Sulla scia dei risultati trimestrali superiori alle attese, le azioni di Google stanno raggiungendo il valore più alto degli ultimi sei mesi. Venerdì i titoli venivano scambiati a 619,50 dollari, portando la capitalizzazione di mercato del gruppo vicina a 200 miliardi di dollari.
L’ultima volta che le azioni sono state scambiate oltre i 600 dollari è stata a marzo: all’epoca la società era guidata da Eric Schmidt, ora il timone è passato al co-fondatore Larry Page, e la società non aveva ancora lanciato il social network Google+, che – sul mercato da poco più di tre settimane – ha già conquistato 20 milioni di utenti.
Ad aprile, dopo la presentazione di una trimestrale leggermente inferiore alle attese degli analisti, il prezzo delle azioni è scivolato a 519 dollari.
Da allora, Page ha provveduto a dare uno scossone al management e a riorganizzare le operazioni: il core business, il team di ricerca, è stato ribattezzato ‘the knowledge group‘ ed è stato deciso che i bonus economici sarebbero stati legati al successo di Google+.
Le azioni hanno quindi perso ancora quando si è saputo dell’indagine dell’antitrust Usa su un’eventuale abuso di posizione dominante nel settore della ricerca online: il 24 giugno, appena circolata la notizia, i titolo hanno toccato quota 474 dollari.
Nei giorni successivi al lancio di Google+, fiutato il successo, gli investitori hanno aggiunto la bellezza di 20 miliardi di dollari alla capitalizzazione della società.
A metà luglio, la presentazione di conti da molti ritenuti ‘stellari’, ha fatto il resto: Google ha infatti chiuso il secondo trimestre con un fatturato in crescita del 32% a 9,03 miliardi di dollari e utili netti a 2,51 miliardi, in crescita del 36% rispetto a 1,84 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.
Il giorno dopo la presentazione dei risultati, il prezzo delle azioni è schizzato a 597,62 dollari, dai 528 dollari del giorno prima.