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Google Books: l’udienza slitta al 15 settembre. Il gruppo ottiene altri due mesi per trovare l’accordo con gli editori

Stati Uniti


Nuovo capitolo per la vicenda che riguarda la biblioteca digitale di Google negli Stati Uniti. La compagnia insieme agli autori ed editori americani avrebbe chiesto e ottenuto dal tribunale altri due mesi per studiare nuove ‘opzioni’ all’accordo.

Il giudice Denny Chin, del tribunale federale di Manhattan, ha accolto la richiesta di Google e concesso 60 giorni supplementari per consentire alle parti di trovare un’eventuale intesa. La prossima udienza è stata fissata per il 15 settembre.

 

“Abbiamo lavorato in stretta collaborazione con gli autori e gli editori per valutare tutte le possibili opzioni”, ha dichiarato un portavoce della web company.

Aggiungendo che “In occasione di quest’ultima udienza, abbiamo chiesto un lasso di tempo maggiore per discutere di queste opzioni. Qualunque sarà l’esito, noi continueremo nel nostro progetto di digitalizzazione dei libri di tutto il mondo attraverso le piattaforme Google Books e Google eBooks”.

 

A fine marzo la giustizia americana ha bloccato il progetto di Google di realizzare questa biblioteca online universale. Il giudice Chin ha, infatti, respinto l’accordo concluso tra Google e gli autori ed editori che riguardava le opere digitalizzate divenute rare o introvabili, ma non ancora di dominio pubblico, quindi sottoposte alle leggi sul diritto d’autore.

Il giudice aveva definito l’accordo “iniquo, inadeguato e irragionevole” e fissato a 125 milioni di dollari il risarcimento che Google dovrà versare gli autori le cui opere sono state digitalizzate senza consenso. Decisa anche la costituzione di un ‘Fondo dei diritti del libro’ per assicurare un compenso agli autori che hanno dato l’autorizzazione alla digitalizzazione delle loro opere.

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