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Innovazione e ricerca: dalla Ue 7 mld di euro per problematiche sociali, crescita e occupazione sostenibili

Unione Europea


La Commissione europea ha annunciato oggi un investimento di quasi 7 miliardi di euro volto a promuovere la ricerca rivolta alle maggiori problematiche sociali che il mondo intero dovrà affrontare (invecchiamento della popolazione, cambiamenti climatici, efficienza energetica, mobilità ecosostenibile), oltre che a creare crescita e occupazione sostenibili, portando l’Europa in una posizione di primo piano nei mercati tecnologici chiave del futuro.

Per dimostrare che le nuove tecnologie hanno un potenziale commerciale o possono funzionare su scala sufficientemente ampia da essere convenienti per l’industria c’è bisogno di dare un sostegno concreto alle attività che permettono di colmare il divario tra attività di ricerca e mercato e con questo obiettivo è stato sbloccato questo pacchetto di finanziamenti, il più corposo di questo tipo mai messo a disposizione da Bruxelles, che dovrebbe creare nel breve periodo quasi 174 mila posti di lavoro, che arriveranno a circa 450 mila nell’arco di 15 anni, oltre a far aumentare il PIL di quasi 80 miliardi di euro (stime basate sul modello NEMESIS messo a punto dal prof. Paul Zagamé (Ecole Centrale Paris Erasme).

Tra gli oltre 16 mila beneficiari di questa tornata di sovvenzioni figurano università, enti di ricerca e industria, mentre un’attenzione speciale sarà rivolta alle piccole e medie imprese, cui è destinato tra le altre cose un pacchetto pari a quasi un miliardo di euro, che include azioni pilota sia nell’ambito del tema Salute, sia tramite lo specifico meccanismo di finanziamento con ripartizione dei rischi della Banca europea per gli investimenti.

La maggioranza degli inviti a presentare proposte (ossia inviti a candidarsi per ricevere i finanziamenti) sarà pubblicata il 20 luglio.
 

Nel dettaglio, alla ricerca destinata a trovare soluzioni per provvedere a una popolazione che invecchia saranno destinati 220 dei 656 milioni disponibili complessivamente per la ricerca nel settore sanitario, oltre a 240 milioni del finanziamento di 1,3 miliardi di euro destinato alle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT).
La parte restante dei finanziamenti destinati all’ICT sarà indirizzata verso sviluppi essenziali delle infrastrutture di rete e di servizi, nano e microsistemi, fotonica e robotica, contenuti digitali e tecnologie legate al linguaggio e per applicazioni come le ICT per la salute e le ICT per l’efficienza energetica.
Alle nanotecnologie saranno destinati 488 milioni di euro, per settori come fabbriche del futuro, automobili ecologiche ed edifici efficienti sotto il profilo energetico.
Altri 313 milioni saranno destinati alla ricerca e all’innovazione nell’ambito della mobilità e per trasporti più puliti, più sicuri e più efficienti.
Infine, la Commissione ha destinato 40 milioni all’iniziativa “Città intelligenti” (Smart City), per trovare impieghi più efficienti dell’energia e migliorare i trasporti urbani.
 

Il Consiglio europeo della ricerca (CER) assegnerà quasi 1,6 miliardi di euro ai migliori ricercatori, giovani e senior, attivi in Europa. Per colmare il divario tra i risultati ottenuti dalla ricerca “di frontiera” e il loro sfruttamento commerciale è stata introdotta un’iniziativa per dimostrare la fattibilità su piccola scala, che si aggiunge al nuovo “Synergy grant” del CER, destinato a sostenere alcuni piccoli gruppi di ricercatori che collaborano allo stesso progetto.

Grazie alle “azioni Marie Curie”, circa 10 mila ricercatori altamente qualificati riceveranno quasi 900 milioni di euro a sostegno della mobilità e dello sviluppo delle carriere. Tra questi sono compresi 20 milioni di euro destinati a un progetto pilota per finanziare i “Dottorati industriali europei“, intesi a stimolare lo spirito imprenditoriale e la cooperazione tra università, enti di ricerca e aziende.

I 265 milioni destinati alla ricerca in ambito ambientale consentiranno di affrontare problemi di enorme rilevanza come i cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l’efficienza delle risorse.

Per rispondere alla crescente domanda di alimenti più sicuri e più sani e di risorse biologiche sostenibili, la Commissione europea investirà oltre 307 milioni di euro nella creazione di una solida bioeconomia per perfezionare metodi di produzione, creare nuove industrie e favorire l’occupazione.
Verrà inoltre istituito un nuovo riconoscimento europeo per le donne innovatrici il cui lavoro è stato finanziato dal 7°PQ o da programmi precedenti.

 

Cinque i centri di ricerca italiani, pubblici e privati, che hanno già ricevuto finanziamenti nell’ambito del 7° PQ, il più vasto programma di finanziamento della ricerca al mondo che per il periodo 2007-2013 dispone di un bilancio di oltre 53 miliardi di euro: il CNR (121 milioni), l’Università di Bologna (41), il Politecnico di Milano (39), l’Università di Roma ‘La Sapienza’ (39) e il Centro ricerche Fiat (36).

“L’Europa sta dando l’ennesima dimostrazione del proprio impegno a porre la ricerca e l’innovazione in cima all’agenda strategica per la crescita e l’occupazione”, ha sottolineato Máire Geoghegan-Quinn, commissario Ue per la ricerca, l’innovazione e la scienza. “La competizione a livello europeo per ottenere questi finanziamenti riunirà i migliori ricercatori e innovatori d’Europa per affrontare i problemi maggiori del nostro tempo, come l’energia, la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare, i cambiamenti climatici e l’invecchiamento della popolazione. La Commissione – ha concluso – propone di aumentare in misura significativa i finanziamenti per la ricerca e l’innovazione per il programma post-2013 “Orizzonte 2020″. Intendo dimostrare ai contribuenti che faremo di tutto per far fruttare al meglio ogni euro speso, a cominciare dagli inviti a presentare proposte pubblicati oggi”.
 

 

Per approfondimenti:


Unione dell’innovazione


Europa 2020


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