News International. James Murdoch alla Camera dei Comuni: ‘Dispiaciuti per le vittime. Avvieremo piano di risarcimento civile’

di |

Rupert Murdoch: ‘Questo è il giorno più avvilente della mia vita’

Gran Bretagna


James e Rupert Murdoch

Intorno alle 15,00, Rupert Murdoch è arrivato a Westminster per essere ascoltato dalla commissione Cultura insieme al figlio James e a Rebekah Brooks (ex amministratore delegato di News International), sul caso delle intercettazioni illegali che hanno spinto alle dimissioni i due più alti funzionari di Scotland Yard, provocato la chiusura del più celebre tabloid del paese News of the World, portato fin qui a 10 arresti e alla richiesta di dimissioni del primo ministro David Cameron.

Scandalo che dalla Gran Bretagna si è allargato agli Stati Uniti, dove è già stata aperta un’inchiesta preliminare, e all’Australia, dove le conseguenze sono per il momento di tipo finanziario.

“Siamo dispiaciuti per le vittime delle intercettazioni“. Così James Murdoch ha iniziato la sua audizioni davanti alla Commissione dei Comuni che lo sta sentendo, insieme al padre

Rupert, sullo scandalo intercettazioni. “Siamo determinati a raddrizzare le cose“, ha aggiunto assicurando che l’azienda “si è scusata senza riserve” per lo scandalo intercettazioni, ammettendo “le sue responsabilità” e avviando “un piano di risarcimento civile“.

Interrompendo per un attimo la dichiarazione del figlio, Rupert Murdoch si è rivolto alla Commissione dei Comuni: “Questo è il giorno più avvilente della mia vita”.

Il magnate ha detto di essere stato chiaramente ingannato e di aver sempre detto la verità. “Ho saputo solo otto giorni fa e ne sono rimasto sconvolto, scioccato e mortificato”, ha aggiunto, in particolare dopo aver scoperto che il cellulare di Milly Dowler, la ragazzina uccisa da un maniaco nel 2002, era stato intercettato. News of the World è stato chiuso “per vergogna“, ha spiegato, “per aver tradito la fiducia dei lettori“.

James Murdoch ha parlato della necessità di un codice etico che possa valere non solo per News International ma per tutto il settore e ha definito ‘buona notizia’ l’apertura di un’indagine britannica che riguarda i rapporti tra politica e polizia.

Rupert s’è soffermato sui vantaggi di una stampa competitiva che “rende un popolo migliore”.

Alla domanda sui rapporti con i direttori dei propri giornali, Murdoch ha risposto che li sente solo alcune volte a settimana e fa molta attenzione a non influenzarli.

“Sento molto spesso il direttore del Wall Street Journal – ha aggiunto – ma News of the World m’è sfuggito forse perché era una realtà piccola rispetto all’ottica generale della proprietà”.

I Murdoch hanno comunque negato di aver in mente il lancio di una nuova testata: “Nessun piano in questo senso. Adesso abbiamo altre priorità, dobbiamo andare avanti per affrontare le accuse e farlo nel modo più chiaro possibile”.

Su Rebekah Brooks, James Murdoch ha detto: “Non ho prove che la Brooks e gli altri fossero a conoscenza delle intercettazioni. Le dimissioni sono state accettateperchè lei era angosciata ma non abbiamo prove che lei e gli altri non abbiano avuto un comportamento inappropriato“.

Poi, ha preso la parola Rupert Murdoch. “Non so chi abbia mentito“: ha detto. News of the World rappresenta solo “L’1%, una minima parte del nostro gruppo che ha 53 mila dipendenti nel mondo. Per guidare queste attività devo affidarmi a dirigenti, non posso seguire tutto personalmente”.

Murdoch ha risposto con un “no” secco alla domanda sulla sua presunta responsabilità e aggiunto: “I responsabili sono le persone che ho ingaggiato e coloro di cui si fidavano”.

James ha detto chiaramente che non rimpiange la chiusura del tabloid coinvolto nello scandalo: “Necessario perché ha violato profondamente la fiducia dei nostri lettori”.

“Siamo rammaricati ma viste le brutte cose che sono accadute, la scelta giusta era chiudere questo giornale”.

Ha aggiunto che la società sta facendo in modo che i giornalisti che erano a News of the World, che non sono coinvolti nella questione legale e hanno fatto un lavoro straordinario per il tabloid, possano trovare un nuovo impiego. “Non prendiamo alla leggera la situazione e abbiamo compassione per loro e le loro famiglie”.

Rebekah Brooks, ex ad di News International, è stata arrestata nei giorni scorsi per poi essere rilasciata su cauzione dopo 12 ore di interrogatorio. “Non è colpevole di nessuno dei reati a lei contestati” ha detto il suo avvocato.

Sean Hoare, un giornalista di News of The World che per primo aveva collegato Andy Coulson (prima direttore di News of the World e poi portavoce di David Cameron carica da cui si è dimesso nei mesi scorsi) alle intercettazioni, è stato ritrovato morto ieri, lunedì 18 luglio, nel suo appartamento.

L’audizione si tiene nel giorno in cui il Wall Street Journal, giornale del gruppo, scrive che Rupert Murdoch avrebbe pensato, già da prima dello scandalo intercettazioni, alla possibilità di cedere la guida di News Corp all’attuale CEO Chase Carey. Murdoch resterebbe nel gruppo in veste di presidente esecutivo.

“Un addio che avrebbe uno scarso impatto pratico – scrive ancora il Wall Street Journalma dall’enorme significato simbolico”.

Ma un consigliere di News Corp ha smentito la notizia e dichiarato che il Cda ha dato il pieno appoggio al magnate Rupert Murdoch.

Il consigliere in questione ha informato che “non c’è stata alcuna riunione. Questo consiglio sostiene pienamente l’attuale direzione”.

Secondo il Daily Telegraph, infatti, dopo il fallimento dell’acquisto di BSkyB in Gran Bretagna sono a rischio altre operazioni come la rilevazione di Austar, un’emittente via cavo che è leader del mercato regionale e locale in Australia.

Intanto, la posizione di David Cameron si fa sempre più delicata. Il premier, ancora in visita in Africa, è impegnato a difendere il suo operato, mentre secondo alcuni potrebbe dimettersi già nel fine settimana. “Andremo a fondo dello scandalo delle intercettazioni” per non lasciare che la vicenda distragga il governo dalle sue priorità, come economia, immigrazione e posti di lavoro, ha detto oggi. “Parte dei media ha commesso terribili atti illegali, la polizia deve rispondere a domande serie su forme di potenziale corruzione e sul perché non sia riuscita a indagare sullo scandalo. E i politici sono stati troppo vicini agli editori di giornali”, ha aggiunto, parlando da Lagos, in Nigeria.

Il primo ministro ha poi detto che domani userà la sua comunicazione ai Comuni per dare nuovi dettagli sull’inchiesta da lui lanciata sulla vicenda delle intercettazioni: “Il popolo britannico vuole una stampa indipendente che rispetta la legge, vuole una polizia indipendente pronta a seguire ogni indizio dovunque esso porti e politici pronti a lavorare assieme per il bene pubblico per risolvere questa faccenda“, ha spiegato Cameron, aggiungendo che i problemi emersi in seguito allo scandalo sono “gravi ma risolvibili“.

Leggi le altre notizie sull’home page di Key4biz