Sony Ericsson: trimestre in rosso. Ha pesato il sisma in Giappone

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Nel trimestre sono stati venduti 7,6 milioni di dispositivi mobili, in discesa del 31% su base annua e del 6% rispetto al trimestre precedente a causa delle limitazioni nella fornitura di componenti.

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Bert Nordberg

Trimestre amaro per Sony Ericsson: il produttore di cellulari nato dall’unione tra la giapponese Sony e la svedese Ericsson ha archiviato gli ultimi tre mesi  con una perdita pari a 50 milioni di euro rispetto all’utile netto di 12 milioni registrato un anno fa. In declino del 32% anche il fatturato, che si è attestato a 1,19 miliardi rispetto ai 1,75 miliardi del secondo trimestre 2010 . Il Cash flow da attività operative nel trimestre è stato negativo per 224 milioni di euro.

 

Sui conti, ha sottolineato la società in una nota, ha pesato l’impatto del sisma in Giappone di marzo.

 

Il Ceo Bert Nordberg ha affermato che “la redditività nel secondo trimestre di Sony Ericsson è segnata dal terremoto del 11 marzo in Giappone che ha forzatamente limitato la produttività”.

 

Nel trimestre sono stati venduti 7,6 milioni di dispositivi mobili, in discesa del 31% su base annua e del 6% rispetto al trimestre precedente a causa delle limitazioni nella fornitura di componenti. Il prezzo medio di vendita (ASP) è stato di 156 euro, in diminuzione del 3% rispetto all’anno scorso ma cresciuto dell’11% rispetto ai tre mesi precedenti.

 

Il 70% del fatturato è stato generato dagli smartphone Android: nel trimestre sono stati lanciati 8 nuovi modelli Xperia e finora ne sono stati spediti 16 milioni.

La quota di mercato nel segmento smartphone è stata di circa l’11% sia in volume che in valore e per l’intero 2011 Sony Ericsson ha mantenuto le sue previsioni di una modesta crescita dell’industria di telefonia mobile.

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