Telefonica: il piano sociale costerà 2,7 mld. A casa 6.500 lavoratori in 3 anni

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L'annuncio del piano, la scorsa settimana, in un contesto di crisi e con un tasso di disoccupazione del 21%, ha suscitato l'irritazione dei sindacati e lo stupore del ministro dell'economia, anche alla luce delle buone finanze dell'operatore.

Spagna


Cesar Alierta

Costerà 2,7 miliardi di euro il piano sociale di Telefonica che prevede il taglio graduale di 6.500 posti di lavoro da qui al 2013.

Obiettivo dell’operazione, spiega la società in un comunicato, è quello di favorire “l’efficacia dei costi del personale”.

 

L’operatore, ex monopolista del mercato spagnolo, si è impegnato l’8 luglio col governo e i sindacati ad accollarsi l’intero costo di questo piano sociale. I licenziamenti verranno spalmati su tre anni e riguarderanno soprattutto i dipendenti con più di 15 anni di anzianità e tra 53 e 60 anni. Prevista anche l’attuazione di un piano sociale di regolamentazione del lavoro, che sarà presentato alle autorità del lavoro per la loro approvazione.

 

L’annuncio di questo piano, in un contesto di crisi e con un tasso di disoccupazione del 21%, ha suscitato l’irritazione dei sindacati e lo stupore del ministro spagnolo dell’economia, Elena Salgado, anche alla luce del buon stato di salute delle finanze dell’operatore che nel 2010 ha registrato un beneficio netto in crescita del 30,8%, per 10,7 miliardi di euro.

 

Gli esuberi riguardano il 20% dei dipendenti in Spagna, dove la società impiega 30 mila persone e circa il 6% del totale dei dipendenti sparsi in tutto il mondo.

 

L’annuncio dei 6.500 esuberi era stato fatto ad aprile. A maggio, quindi, il numero era stato portato a quota 8.500 dipendenti, per poi essere di nuovo ridotto al livello iniziale.

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