Stati Uniti
Il senatore repubblicano John McCain ha inviato ieri una lettera al senato americano per chiedere l’urgente istituzione di una Commissione provvisoria sull’eSecurity.
La richiesta di McCain arriva dopo la pubblicazione da parte di Anonymous di una lista di indirizzi email e di password rubati dai database di Booz Allen Hamilton, azienda di consulenza del Pentagono. Si parla di 902 mila indirizzi di posta elettronica. Secondo Sofos, Anonymous avrebbe cancellato un elevato numero di codici sorgente e sottratto dati che consentirebbero di violare facilmente le reti dell’amministrazione americana.
La richiesta di una Commissione era già stata avanzata da McCain ma oggi si presenta in tutta la sua impellenza davanti alle continue minacce agli Stati Uniti provenienti dal cyberspace.
Per il senatore, la Commissione è necessaria per sviluppare un quadro regolamentare completo sulla sicurezza informatica e rispondere in modo adeguato alle minacce interne che si sono presentate con il caso WikiLeaks e la pubblicazione sul sito di Julian Assange di migliaia di documenti segreti riguardanti la diplomazia americana.
McCain ha anche denunciato l’eccessivo numero di Commissioni parlamentari ed enti amministrativi che si sono arrogati la competenza sulle questioni riguardanti la cyber security.
Nella missiva, il politico ha citato anche il Segretario alla Difesa Leon Panetta, direttore della Central Intelligence Agency (CIA), che ha recentemente dichiarato davanti al Senato che “Se il paese non si prepara adeguatamente a quel che potrebbe succedere a breve, il rischio è di trovarsi di fronte ad una nuova Pearl Harbour”.
A rischio, secondo la CIA, soprattutto la rete elettrica e il sistema finanziario: i sistemi con i quali è innervato il paese potrebbero infatti essere nel mirino degli hacker. Leon Panetta ha spiegato che gli Stati Uniti dovrebbero agire tanto con azioni difensive, quanto in modo pro-attivo ai fini della tutela delle proprie infrastrutture. E’ iniziata la “Blizzard War” (come ha detto Panetta) e il ritmo imposto dall’innovazione tecnologica genera nuovi pericoli che il governo deve tenere in stretta considerazione con estrema urgenza.
Il Pentagono per contro ha già alzato i toni della sfida: ogni attacco informatico sarà considerato come un attacco bellico e in quanto tale riceverà le risposte previste per casi di questo tipo.