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Bolla o non bolla: quanto valgono gli utenti delle società web 2.0?

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E’ noto, come gli investitori hanno imparato 11 anni fa dallo scoppio della bolla delle ‘dot.com‘, quanto sia difficile determinare il valore delle internet company. Ma dal momento che le società del web 2.0  che hanno alimentato la febbre delle IPO quest’anno contano principalmente sul loro nutrito e affidabile gruppo di utenti, almeno questa volta c’è un’unità di misura: cioè quanto vale in soldoni ogni utente. E’ anche per questo che i venture capitalist chiamati a valutare queste attività, spesso esaminano anche il livello di ricavi per user per comprendere se una società valga o meno l’investimento.

 

Bijan Sabet di Spark Capital, che ha investito in diverse internet company come Twitter, FourSquare e Tumblr, ha spiegato che la sua società solitamente considera l’obiettivo di 2 dollari di reddito annuale per utente come una soglia importante per le start up.

Sulla base di questo modello di valutazione, le nuove web company si dimostrano “genuinamente promettenti”.

 

Secondo le misurazioni fornite dalla Technology Review del MIT, Linkedin guadagna circa 3,50 dollari l’anno per ogni utente, Facebook 3 dollari, Pandora 2 dollari, Twitter meno di 2 dollari, Zynga 5 dollari, Google 29 dollari e Groupon quasi 80 dollari.

Da notare, però, che il dato relativo a Google si riferisce al numero mensile di utenti unici dei servizi di ricerca e non include tutte le persone che vedono gli ads o usano gli altri servizi, mentre il dato relativo a Groupon può sembrare ‘sproporzionato’ perchè gli utenti effettuano anche acquisti direttamente sul sito e non servono solo da bersaglio per la pubblicità.

 

Gli analisti sottolineano che i ricavi per utente non possono essere l’unico metro di misura per le prospettive di una società: del resto, spiegano, Google è la web company più redditizia e preziosa (è valutata 175 miliardi di dollari) non solo perchè può contare su un reddito per utente molto alto, ma anche perchè ha un enorme numero di utenti. Lo stesso vale per Facebook, che conta su una base di 750 milioni di utenti ed è valutata intorno a 80 miliardi di dollari.

Tuttavia, nel momento in cui gli investitori potranno acquistare sul mercato le azioni di  Facebook e di altre società la cui IPO è oggetto di fremente attesa, dovranno decidere se questi valori ne giustificano veramente il prezzo o se invece si sta solo prefigurando lo scoppio di un’altra bolla.

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